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Racconto a 2 voci

Ultimo Aggiornamento: 30/05/2013 20:17
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Sindaco
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09/09/2005 12:01
 
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L’isolotto dei tronchi d’albero
Stadsholmen è l’isolotto su cui è costruita Stoccolma.
I più vecchi, tra gli abitanti, raccontano di come l'innalzamento della terraferma rese impraticabile la navigazione delle grandi navi tra il mare e il Lago Mälaren; così si “trasferirono” presso l’estuario del lago insieme a quello che era divenuto, ormai, il centro del potere politico svedese, e fondarono la nuova città di Stoccolma. Fu Birger Jarl ad ordinare la costruzione del forte su questo isolotto, situato in posizione strategica nel punto in cui l'acqua dolce del Lago Mälaren si immette nel mare, e ad ideare un sistema per controllare le vie di navigazione mediante l'impiego di cumuli di tronchi disposti a guisa di recinto o di sbarramento; infatti, Stoccolma significa 'isolotto dei tronchi d'albero', e deve il suo nome proprio a questo sbarramento.
Sono del 1245 le lettere con cui Birger Jarl chiese il permesso di commerciare con le città più importanti delle vicinanze: Sigtuna, la città più antica del Paese dove Olof Skötkonung fece coniare le prime monete svedesi intorno all’anno mille; e Bergslagen, le cui miniere di ferro (ricercato in tutta la Lega per essere particolarmente puro, oltre che privo di zolfo e fosforo) fecero di Stoccolma un centro nevralgico per il commercio di acciaio e utensili vari.
Arrivai a Stoccolma, deciso ad aprire l’ufficio commerciale e assoldare il miglior fabbro della città, nel gennaio del 1302: indimenticabile e suggestivo ammirare la città dal mare, specie al tramonto; così come è altrettanto magico incamminarsi sul ghiaccio, quando il rigore dell’inverno gela le acque del Golfo, per visitare gli isolotti incastonati nella baia (Skeppsholmen, Strandvägen, Djurgården il nome di quelli abitati).
Vicoli, archi e scalinate erano un vero e proprio dedalo, ma le precise indicazioni di Conrad portarono me e Johnatan Erchar, il capocantiere di Danzica, a percorrere la Gamla Stan fino alla taverna “Il naufrago” dove io avrei incontrato il nostro futuro amministratore e Johnatan avrebbe assoldato le braccia necessarie a cominciare i lavori nel cantiere dell’ufficio commerciale.
Thorn Jarl (sì, era il nipote del fondatore della città!) era seduto davanti ad una caraffa di vino (merce pregiata da quelle parti!) e la stava condividendo con un uomo sui trent’anni, carnagione chiara ma di un colore tendente al giallo, occhi inclinati verso l’alto alle estremità… erano tratti somatici familiari… : ma certo… quell’uomo veniva dall’Oriente!
“Le presento Tsiao Chen, fabbro apprendista presso le officine Pleskow: proviene dal lontano Oriente ed ha lavorato nelle Indie e presso i Mongoli; dice di conoscere una tecnica per produrre le migliori spade che si siano mai viste!”
“La mia fortuna, quando sono guidato da quell’illuminato di Conrad, non ha mai fine! Sono venuto qui per incontrare lei, Jarl, ma anche per assoldare il miglior fabbro della regione! Tsiao Chen, è un vero piacere… vuole lavorare per me? Scusi, sa… un mercante va sempre al sodo; sono disposto a darle in gerenza la mia prima, e spero non unica, officina: cosa mi risponde?”
“Ma… forse Chen non può lasciare il…”
“Lusingato di essere sul vostro libro paga, da Gonz! Non vedo l’ora di cominciare con colui che, per sentito dire, è il miglior commerciante del Baltico! E la ripagherò con la miglior arte febbrile dell’Oriente!”
“Bene! Allora festeggiamo subito: oste… un altro boccale di vino italiano per me e i miei amici!!!” ordinò Jarl, sovrastando con la voce il brusio della taverna; buon segno: è sicuramente un uomo in grado di districarsi nel commercio, sia di fronte ad un collega che nella confusione del mercato e della Borsa valori.
Se le notizie che ho sentito raccontare più volte dal mio illustre concittadino Marco Polo sono vere… nel giro di pochi anni le mie officine di Stoccolma saranno le più frequentate dai mercanti del Baltico… e del Mare del Nord! Tsiao Chen conosce le tradizioni dei fabbri dell’India e della Cina, ed è in grado di lavorare il ferro come nessuno in Europa è in grado di fare; mi ha anche spiegato come, presso i Mongoli, abbia appreso l’arte della produzione della ghisa grazie a forni capaci di lavorare a temperature superiori a 750 gradi. Per me era un terreno tanto sconosciuto quanto affascinante; il mio interesse era tale, che seguii personalmente, fino ad aprile, tutte le fasi di lavorazione: ero proprio capitato in buone mani! Chen mi regalò le prime due lame prodotte a cui Baljsctrj avrebbe successivamente montato due magnifiche else con incise delle iniziali, in una FdG, nell’altra AH: era, infatti, per Arnold, il quale stava per intraprendere l’ardua impresa di trovare ed ingaggiare un capitano in grado di comandare il mio prossimo convoglio, quello che avrebbe trasportato gli utensili prodotti da Chen a Danzica, via Tallin (per acquistare un po’ di pelli), un ghiotto bottino per i pirati! Ecco la difficoltà di Arnold: il Capitano mi serviva con un’elevata esperienza militare, pari alla sua!!!


Quando avrete inquinato l'ultimo fiume, quando avrete abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo pesce, ucciso l'ultimo bisonte, solo allora vi accorgerete che non potete mangiare tutto il denaro accumulato nelle vostre banche.
RIPRENDIAMOCI LA TERRA
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Datore di lavoro
Mastro Cantore
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26/09/2005 22:42
 
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Leggo soltanto adesso.


Un ottimo racconto.

Molto sentito.

Dal solido impianto e coinvolgente.


Veramente, complimenti, F. Strillone.


L'origine dipendente / che non viene distrutta, / non viene in essere, / non cessa, / non è eterna, / non è singola, / non è plurima, / non giunge, / non si allontana / questa è la più alta virtù / che trascende la vacuità delle parole: / proprio così insegna il Buddha. / Io lo saluto, / giacché è l'eccelso / fra i commentatori della Via.
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Sindaco
Sommo Cancelliere Anseatico
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03/10/2005 09:17
 
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Re:

Scritto da: Mercante di Spezie 26/09/2005 22.42

Leggo soltanto adesso.


Un ottimo racconto.

Molto sentito.

Dal solido impianto e coinvolgente.


Veramente, complimenti, F. Strillone.



Emozionato, leggo i vostri complimenti: l'opinione di un Mastro Cantore è sempre gradita oltre che costruttiva!

Attendo altre critiche... e invito tutti i Patrizi a tenere d'occhio la sezione: a presto per altre "puntate"!!!

[SM=x329166]

[Modificato da f.strillone 03/10/2005 9.18]



Quando avrete inquinato l'ultimo fiume, quando avrete abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo pesce, ucciso l'ultimo bisonte, solo allora vi accorgerete che non potete mangiare tutto il denaro accumulato nelle vostre banche.
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Notabile
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03/10/2005 14:00
 
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Re:
Quoto in pieno Mercante di Spezie (altro bravissimo patrizio!).
Mi hai fatto venir voglia di leggere tutto il racconto
Eh già, purtroppo non sempre riesco a leggere tutto tutto...[SM=x329183] ho lasciato indietro altre parti di questo bel lavoro![SM=x329175] Complimenti vivissimi.[SM=g27811]
P.S. complimenti anche per la firma! è molto bella!

[Modificato da alcen75 03/10/2005 14.01]

[Modificato da alcen75 03/10/2005 14.10]



Sii come le onde del mare, che pur infrangendosi sugli scogli hanno la forza di ricominciare.
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Registrato il: 19/05/2005

Consigliere
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21/11/2005 12:31
 
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Quoto in pieno sia mercante di spezie sia alcen75 [SM=g27811] :il tuo racconto,f.strillone, è bellissimo e molto istruttivo per i mercanti inesperti che lo leggeranno! [SM=g27811]


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Mercante
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14/12/2005 08:54
 
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Complimenti vivissimi davvero!!! [SM=x329190]


Fin che la barca và.....lasciala andare.....
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Registrato il: 18/03/2005

Sindaco
Sommo Cancelliere Anseatico
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14/12/2005 09:02
 
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Ringraziamenti
Grazie a tutti per i complimenti: fa sempre piacere ricevere i pareri di voi, illustri Patrizi... e non vedo l'ora di ampliare il mio racconto (ebbene sì, ci sto ancora lavorando!)
[SM=x329166]

[Modificato da f.strillone 14/12/2005 9.03]



Quando avrete inquinato l'ultimo fiume, quando avrete abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo pesce, ucciso l'ultimo bisonte, solo allora vi accorgerete che non potete mangiare tutto il denaro accumulato nelle vostre banche.
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Sindaco
Sommo Cancelliere Anseatico
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11/02/2006 23:32
 
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Robert von Karl
Come già raccontato qualche pagina addietro, fu per me facile seguire le indicazioni che mi lasciò, unitamente alla mappa dettagliata, mio papà Francesco; più volte ho coperto la rotta Danzica-Lubecca, sostando anche a Rostock e Stettino, e tutte le volte che facevo approdo a Lubecca mi fermavo la notte per trascorrere qualche ora piacevole in compagnia del mercante Ludwig von Karl e della sua famiglia.
Mio padre aveva ragione: mi sembrava di essere a casa e la presenza di quell’uomo alimentava il coraggio necessario a continuare nella mia avventura nordica.
Avevano, il mercante e sua moglie Margherita, due figli: Elisabetta e Robert, il primogenito destinato ad ereditare l’attività del padre.
Proprio con Robert, più giovane di me di un solo anno, instaurai un rapporto fraterno, vista la nostra comune passione per l’avventura di qualsiasi genere essa fosse, su tutte le passeggiate a cavallo, soprattutto nei dintorni delle città del nord, come Visby e Tallin. . La nostra amicizia era destinata a creare il sodalizio commerciale più ammirato del Baltico.

“Sai che ti invidio Fabius…”
“Non capisco, cosa intendi Robert?”
“Beh… hai lasciato la tua città, la tua famiglia, l’attività del mercante… per cercare fortuna nel mar Baltico: sei coraggioso”.
Ero a Lubecca da soli 5 giorni, vi giunsi il giorno 15 del mese di aprile dell’anno 1300, e già avevo fatto la conoscenza del mio primo estimatore, Robert von Karl, appunto.
“Hai ragione, amico mio, ma per te è diverso: tuo padre Ludwig è stato da poco nominato Consigliere in città e ha davanti un anno intero per candidarsi alla carica di Borgomastro! Mio padre è rimasto un semplice mercante, molto ricco e influente presso il Doge, certo, ma un semplice mercante”.
“Lo so, per me è diverso…” era malinconico nello sguardo, ma improvvisamente quello stesso sguardo malinconico si infiammò e cominciò a confessarmi quale era la sua ferma intenzione “… ed è proprio per questo, per non vivere una vita all’ombra di mio padre, che ho deciso di recarmi in un’altra città per iniziare tutto da solo, assolutamente da solo; e tu, mio caro amico Fabius, sei stato mandato dal cielo affinché io potessi prendere definitivamente questa mia decisione! Partirò con te appena deciderai di riprendere il tuo viaggio verso Danzica e di lì… beh, troverò un passaggio su una goletta! Ci sono tanti mercanti che passano da Danzica! Qualcuno sicuramente farà rotta verso Visby!”
“Dunque è a Visby che vorresti andare… ho sentito belle cose su quella città, ho persino sentito dire che i fondachi sono i più grandi che si siano mai visti nel mar Baltico e che sono più grandi del Municipio!”
Un grande sorriso si disegnò sulle labbra di Robert: aveva capito che sostenevo la sua decisione e che avrei perorato la sua causa presso il padre, se fosse stato necessario. Così non fu, per mia fortuna e di Robert: Ludwig si massaggiò la barba ben curata prima di sentenziare.
“Sia, figliolo; ma promettimi che seguirai i miei consigli in caso di necessità e in casi estremi anche il mio aiuto!”
“Certo padre, e ti prometto anche che inizierò la mia attività commerciale proprio con la tua Compagnia e con quella di Fabius appena sarà avviata!”
In soli dieci giorni Robert era pronto a tenermi compagnia nel mio ultimo tratto di viaggio.
“Andiamo, Robert! Chissà quante volte farai approdo a Lubecca per abbracciare la tua famiglia! Non vorrai perdere il passaggio per il tuo futuro!”
“Arrivo, arrivo!”
Il mese di aprile stava finendo nel suo ultimo giorno, con un tramonto rosso e carico di buon auspicio; sul molo di Lubecca c’era la famiglia von Karl che salutava il primogenito, un ragazzo divenuto uomo nello stesso istante in cui saliva a bordo della goletta che stava per fare rotta verso Danzica: il mio futuro, ma anche il primo passo del futuro di Robert von Karl.
Eravamo oramai al largo quando tirai fuori dal mio zaino una fiasca piena di vino nobile di Montepulciano
“Ora sì che possiamo brindare!”
Robert mi guardò stupito, mi sorrise e mi abbracciò urlando e saltando insieme a me
“È vero! Sto andando a Visby!! Evviva!!!”
I nostri brindisi andarono all’avventura, alle donne, al futuro, all’amicizia e alla fratellanza; in quei giorni di navigazione ci raccontammo le nostre vite e consolidammo la nostra amicizia scambiandoci la promessa di non interromperla mai, anche se le nostre residenze erano lontane e le occasioni di incontro sporadiche.
“Ma il problema non esiste realmente, Fabius: faremo affari insieme, così ci manterremo in contatto personalmente e quando non potremo intraprendere il viaggio il contatto sarà mantenuto da una lettera!”
Ma ovvio che sì, la soluzione era logica! Certo, all’inizio avremmo incontrato problemi nel recapitare le nostre epistole, ma non appena gli affari avrebbero preso piede, lo scambio sarebbe stato più facile: lettere consegnate agli amministratori di partenza, che le avrebbero consegnate ai capitani delle rotte continuative, che le avrebbero consegnate agli amministratori di destinazione; difficile da spiegare, ma facilissimo da mettere in atto, e il tutto in soli due giorni di viaggio che separano Danzica da Visby!
“Allora… facciamo l’ultimo brindisi: buona fortuna a te, Robert!”
“Buona fortuna a te, Fabius!”
La goletta approdò a Danzica: stavano per cominciare le nostre nuove vite.

Robert entrò quasi danzando nella taverna.
“Ho trovato il passaggio, Fabius! Una cocca che parte domani all’alba per Visby” si rattristò in volto.
“Ehi, su amico! Stai per vivere l’avventura che volevi… ed è tutta tua, senza alcun aiuto. Ma ricordati cos’hai promesso a tuo padre e… le nostre promesse sulla goletta!”
“Ho già acquistato la pergamena necessaria alla prima missiva, ma non aspettarti che arrivi presto: credo ci metterò un po’ di tempo a ordinare le cose che dovrò fare al mio arrivo in città!”
“Già, a chi lo dici: sono a Danzica da due giorni e non ho ancora concluso nulla!”
“Vedrai che la tua buona stella si farà viva: io ti saluto, caro amico mio… e guai a te se non ti fai vedere quando capiti a Visby!”
“E lo stesso vale per te: ricordati che tu a Danzica e io a Visby, così come sulle onde di tutti i mari, possiamo contare sulla nostra amicizia. Buon vento, Robert!”
“Buon vento, Fabius!”
Alzammo i calici ricolmi di birra per il brindisi.

La giornata era tersa e prometteva una navigazione facile per chiunque: la buona stella, per il momento, aveva incrociato la via percorsa da Robert… ma ero fiducioso anche per la mia!
Quel giorno 8 del mese di maggio 1300, avevo preso appuntamento con un tale di nome Johnatan Erchar, un capo cantiere conosciuto presso la taverna, che aveva una casa in vendita; essendo l’appuntamento sulla via Dluga per il mezzo giorno, avevo tutto il tempo per salutare come si conviene un caro amico che stava partendo per la sua nuova dimora.
Vidi da lontano l’alta sagoma di Robert intento a parlare sul molo con il comandante della Cocca PARADISE.
“Un nome di buon auspicio, Robert”
“Amico mio, eccoti finalmente! Credevo non volessi salutarmi…”
“Non sarei mancato per alcun motivo! È un piacere vedere in te la veemenza di un giovanotto”
“Sì, sono entusiasta di questa giornata, come lo sarò di tutte quelle che arriveranno! Fabius… ti devo chiedere una cortesia”
Si chinò sulla sacca poggiata in terra e ne tirò fuori una pergamena con ceralacca recante il sigillo della sua famiglia, e congiuntamente una scatola
“È una lettera per la mia famiglia, ti prego di consegnarla appena ti rechi a Lubecca… e questa scatola contiene il sigillo dei von Karl: ora non ne ho più bisogno, presto avrò il mio… ti chiedo di custodirla in nome della nostra fratellanza”
Un lungo abbraccio pieno di commozione; nessuno dei due riusciva a pronunziare parole.
Anche io avevo la sacca, e anche io avevo un regalo per Robert; non era così profondo come il suo, ma ero sicuro dell’apprezzamento
“Queste notti non sono riuscito a dormire e… credo che questa carta sia più tua che mia…”
Robert la spiegò: era la carta di navigazione che ricevetti in regalo da mio padre
“Non la posso accettare, Fabius! Tuo…”
“Ne ho fatta una copia, amico mio, guarda!”
Tirai fuori la copia per farne prendere atto a Robert
“Come ti dicevo, non ho dormito molto in queste prime notti qui a Danzica e mi sono dedicato a questo lavoro di copiatura pensando di farti cosa gradita: qui ci sono i consigli di tuo padre… così li potrai seguire senza recarti ogni volta a Lubecca!”
Scoppiammo a ridere e tornammo ad abbracciarci
“Temo di dover proprio andare, adesso…”
“Sì, amico mio: vai pure e buon vento”
“Buon vento a te, Fabius!”
Il sole era già alto all’orizzonte ed era pulita la vista della costa opposta del fiume; la PARADISE si stava allontanando, ma riuscivo ancora a vedere il braccio di Robert che si agitava nel saluto; rimasi immobile finché l’albero più alto non sparì dietro le onde.
Mi affrettai a raggiungere la Dluga per mantener fede al mio appuntamento; presto la tristezza della partenza del mio amico sarebbe svanita per lasciar posto alla gioia del mio primo acquisto da mercante in Danzica!


Quando avrete inquinato l'ultimo fiume, quando avrete abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo pesce, ucciso l'ultimo bisonte, solo allora vi accorgerete che non potete mangiare tutto il denaro accumulato nelle vostre banche.
RIPRENDIAMOCI LA TERRA
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Registrato il: 18/03/2005

Sindaco
Sommo Cancelliere Anseatico
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11/02/2006 23:39
 
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Come già vi ho accennato, cari Patrizi, sto cercando di ampliare il mio racconto ed ho appena aperto un nuovo filone: è uno scambio epistolare tra due mercanti, uno a Danzica e l'altro a Visby, un po' perché sono le mie due più belle partite, un po' (anzi soprattutto) perché ho incontrato, nel mio collega-amico Roberto, un valido appoggio nella stesura delle varie epistole.
Spero di allietare le vostre giornate con le prossime pubblicazioni.
Saluti
[SM=x329166]


Quando avrete inquinato l'ultimo fiume, quando avrete abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo pesce, ucciso l'ultimo bisonte, solo allora vi accorgerete che non potete mangiare tutto il denaro accumulato nelle vostre banche.
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Patrizio
Mastro Cantore
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12/02/2006 00:12
 
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Accidenti ho visto solo ora il tuo ultimo post, devo assolutamnete leggerlo e poi ti faccio sapere come è...

Ma non ora, purtroppo sto collassando [SM=g27834] . Persino un a nano come Rurik quando è stanco butta l'ascia e cade al suolo sfinito...

a domani [SM=x329185]


"I fuochi segreti dei nostri cuori bruciano nel ricordo di dure perdite e di eroi uccisi ma, come la pietra da cui siamo venuti, resistiamo "
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Registrato il: 12/01/2006

Patrizio
Mastro Cantore
OFFLINE
12/02/2006 20:36
 
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Accidenti bella davvero, chissa cosa ne sarà di Fabius e Robert....
staremo a vedere.... [SM=x329190]


"I fuochi segreti dei nostri cuori bruciano nel ricordo di dure perdite e di eroi uccisi ma, come la pietra da cui siamo venuti, resistiamo "
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Registrato il: 02/06/2007

Consigliere
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26/06/2007 10:14
 
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VOGLIO IL SEGUITO!!!


Il mondo è una discarica di persone inutili, se devi cercare qualcosa cercalo in te stesso, le altre persone esistono solo per crearti problemi.... RICORDA, TU SEI UNICO, TU SEI IL MIGLIORE

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Registrato il: 18/03/2005

Sindaco
Sommo Cancelliere Anseatico
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26/06/2007 11:14
 
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Sono incappato in una trama più complessa del previsto (ci vorrebbe l'aiuto del grande Seba [SM=x329213] ); ho comunque intenzioni molto serie, che vanno oltre la volontà di portarlo a termine: sono concentrato nel raggiungimento di un preciso obiettivo, ma tengo in serbo la sorpresa per il momento giusto e nel frattempo… incrocio le dita.

Insomma: sono spiacente, ma al momento dovete accontentarvi della lettura del racconto ispirato a Sacred.


Quando avrete inquinato l'ultimo fiume, quando avrete abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo pesce, ucciso l'ultimo bisonte, solo allora vi accorgerete che non potete mangiare tutto il denaro accumulato nelle vostre banche.
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Registrato il: 14/04/2009

Patrizio
OFFLINE
22/07/2009 12:53
 
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Ho letto questi racconti solo ora.

Troppo belli!!!!!!!!!!!!! [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=x329189] [SM=x329189] [SM=x329189] [SM=x329189] [SM=x329189]
Spero che pubblicherai altri racconti, li attenderò con ansia.

Saluti,
[Modificato da ichbinlucasanni 22/07/2009 12:54]


__________________________________________________
"England expects that every man will do his duty"
"L'Inghilterra si aspetta che ogni uomo faccia il proprio dovere"
(Horatio Nelson)
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Registrato il: 18/03/2005

Sindaco
Sommo Cancelliere Anseatico
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22/07/2009 13:33
 
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grazie, troppo buono

come avrai potuto notare dalla discussione, nell'Isoletta, su ZETO, ho preso un'altra strada... chissà che non riesca a pubblicare qualcosa di "anseatico" in graphic novel... qualche idea ce l'ho, voi che dite?

[SM=x329166]


Quando avrete inquinato l'ultimo fiume, quando avrete abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo pesce, ucciso l'ultimo bisonte, solo allora vi accorgerete che non potete mangiare tutto il denaro accumulato nelle vostre banche.
RIPRENDIAMOCI LA TERRA
07/01/2010 18:37
 
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Molto bello
i miei complimenti hehehe [SM=x329190] [SM=x329190] [SM=x329190] [SM=x329190] [SM=x329190]

5 birre per te ( per me sono tante hehe) [SM=x329201]
e adesso ubriacamoseeeeeeeeeee [SM=x329201] [SM=x329201] [SM=x329190] [SM=x329190]

[Modificato da Vander Vindasel 07/01/2010 18:37]
Email Scheda Utente
Registrato il: 18/03/2005

Sindaco
Sommo Cancelliere Anseatico
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30/05/2013 13:43
 
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IL SIGILLO DELL'HANSA
Cari Patrizi tutti, nuovi iscritti, di lungo corso o visitatori occasionali.
Il racconto qui pubblicato ha subito alcune modifiche, fino ad approdare a quella finale che il sottoscritto sta finalmente traducendo in QUESTO blog.
Siete tutti invitati a leggere e, soprattutto, a dare il vostro contributo per la stesura finale di alcune sottotrame... in quanto non tutte sono definite, anzi possono subire arrangiamenti grazie ai vostri commenti e alle votazioni nei numerosi sondaggi che vi presenterò.
Il blog è nato, sta cominciando a fare i primi passi nel web, vorrebbe percorrere una lunga strada per diventare un esempio di scrittura creativa partecipata.

Grazie in anticipo a tutti voi

Il vostro vicino di blog
Fabio alias Strillo


Quando avrete inquinato l'ultimo fiume, quando avrete abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo pesce, ucciso l'ultimo bisonte, solo allora vi accorgerete che non potete mangiare tutto il denaro accumulato nelle vostre banche.
RIPRENDIAMOCI LA TERRA
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Registrato il: 18/09/2007

Sindaco
Vicerè dei Caraibi
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30/05/2013 20:17
 
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Grande vecchio strillo

sarà un piacere leggerti (come sempre)

salutissimi

Fraven


Chi ha il dominio del mare, ha il dominio di tutto
(Temistocle)
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