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Sacred

Ultimo Aggiornamento: 06/04/2011 21:20
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Sindaco
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26/07/2007 08:37
 
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Scontro finale
I quattro rimasero sgomenti di fronte all’imponente animale ricoperto di scaglie.
Tergot allargò le braccia e, occhi chiusi, cominciò la ricerca della concentrazione; Lydia fece la stessa cosa, ma a mani giunte sul petto e sguardo fisso sul nemico; Lenny si fece prendere dal panico e cominciò a camminare frettolosamente da una parete all’altra cercando una via d’uscita inesistente; Wilbury prese, con tutta calma, una boccetta nascosta nel tacco dello stivale, la aprì e, pronunciate parole incomprensibili, la lanciò in direzione del drago.
Un denso fumo simile alla bruma mattutina si addensò nella stanza facendo perdere completamente l’orientamento ai presenti, animale compreso; gli amici approfittarono della situazione e, guidati dal mago, si portarono alle spalle di Rusty per impegnare la caverna, suo nascondiglio; dopo pochi metri, si trovarono in un ampio atrio pieno di cavità, due delle quali chiuse con delle sbarre.
“Era ora: cosa vi è preso, avevate forse paura di quella bestiola?”
Era la voce di Cogeren, che subito si fece vedere da uno degli incavi. Il guerriero, senza indugio, cominciò ad usare il suo potente balzo per cercare di incrinare le barre, aiutato, con la stessa tecnica, dall’elfo oscuro. I due riuscirono a piegarne una sola, ma poteva bastare per liberare finalmente il prigioniero.
“Presto, in quell’altra chiusa ci sono le armi!”
Intervenne allora il ladro che, ripresosi dallo stato confusionale in cui era entrato, si dilettò a mostrare le sue doti armeggiando sul lucchetto: nulla da fare, le barre erano evidentemente comandate da un dispositivo estraneo al lucchetto.
“Lasciate provare me…” Lydia cominciò a tastare la parete a destra della cavità “… qui non c’è nulla…” proseguì nella parete di sinistra “… eccolo! Qui ci deve essere il meccanismo che comanda la chiusura”
Senza esitazione Tergot si tolse uno dei bracciali e lo impugnò in modo da rinforzare il pugno che stava per sferrare: creò una crepa e subito Lenny cominciò a scrutarne il contenuto.
Un urlo spaventoso fece sussultare l’intero gruppo: Rusty era alle loro spalle!
“Cosa credevate di fare?”
“Bene, anche senziente! Proteggiamo Lenny nel suo tentativo di manomettere il meccanismo” disse subito Wilbury dando chiare indicazioni di separazione del gruppetto.
Il drago diede una frustata con la coda in direzione del ladro, che fece una capriola all’ultimo per schivare il colpo e riprendere subito posizione di fronte al marchingegno dentro il muro; Cogeren, approfittando della deconcentrazione di Rusty, si portò alle spalle della bestia e cominciò a lanciare una serie di colpi, a mani nude, sulla coda che era tornata inerte; il guerriero, da parte sua, prese la rincorsa per assestare un gran calcio sul fianco sinistro del drago, appena sotto la zampa anteriore, non senza notare che fece inarcare il petto all’animale.
“Non mi potete fermare, siete esseri inferiori! Anche tu, elfo!”
“Ci sono riuscito, ci sono riuscito!!!”
Si intrufolarono a turno nella grotta liberata dalla barre per prendere, ognuno, le propri armi e gli altri averi.
Cogeren, impugnate le due spade, cominciò a rotearle e a menar fendenti ancora una volta sulla coda, nel chiaro intento di mettere fuori uso uno degli strumenti di offesa del nemico; Lydia si portò sul fianco destro, così come Tergot su quello sinistro; Wilbury fronteggiava la bestia, pronto, con il suo bastone da mago, a fermare le fiamme che sicuramente aveva oramai di nuovo pronte; Lenny, di nuovo impaurito, si nascose dentro una delle cavità.
“Pazzi, vi annienterò in men che non si dica: assaggiate un po’ del mio calore”
Le doti di Dareoniano non si fecero attendere a lungo e Wilbury, bastone puntato verso la bocca del drago, ne fece scaturire un getto di ghiaccio che annientò il fuoco come si trattasse di uno zolfanello. Subito Lydia e Tergot fecero partire i loro colpi ai fianchi della bestia che ancora una volta inarcò il petto e questa volta l’animo di gladiatore non si fece scappare l’occasione: Tergot fece una giravolta per aria per atterrare sulla dura pelle a scaglie di Rusty e, con la veemenza presa nel gesto, riuscire a conficcare la spada proprio in corrispondenza del cuore. Un fiotto di sangue verde prese ad uscire dalla ferita, sempre più copioso…
“È finita… finalmente… è finita…”
Rusty perse il controllo sulle zampe e si accasciò ai piedi del guerriero; girò lentamente la testa verso Wilbury e i suoi occhi, incrociati con quelli del drago, si illuminarono.
“Addio… ultimo dei Dareon… è tato un… onore incontrarti”
Un sussulto della coda fece scattare prontamente all’indietro Cogeren che seguiva attentamente la scena.
“Aaaahhh… ora morirà anche lui e tutti… saremo di nuovo… aaaahhh… liberi!”
La testa di Rusty si inclinò per il suo ultimo movimento; Lenny uscì dal suo nascondiglio per cominciare a saltellare come impazzito per festeggiare quella improbabile vittoria; ma il gruppetto subito si zittì per seguire quello che sembrava essere una metamorfosi dopo morte: le scaglie presero a sciogliersi e il corpo voluminoso cominciò a restringersi fino a lasciare intravedere sembianze umane… il corpo di un ragazzo giaceva al posto di quello del drago.

“Aaarrrgh!… a…iu… tooo!!!” il grido strozzato del Barone De Mornet interruppe la tranquillità della sala in cui stava parlando con i suoi scagnozzi.
“Presto… il drago… lo hanno uccisolo… aaarrrgh…”
Gli occhi del Barone rotearono e le palpebre si chiusero per l’eterno buio.
Le guardie presenti lanciarono l’allarme e il castello subito brulicò di uomini armati come un formicaio sotto attacco nemico.

“Credo di aver capito” disse Wilbury.
Gli altri quattro si girarono verso il mago con sguardo di interrogazione. Il sergente fece pochi passi per raggiungere il corpo steso a terra e controllare subito, alzandone il braccio, il fianco destro. Un trasalimento tradì il momento di emozione di Wilbury, che si alzò e andò ad appoggiarsi alla parete rocciosa.
“Lui… è… mio fratello!”
Tutti si guardarono sbalorditi a quella rivelazione; Lydia, la più vicina al mago, prese coraggio e si avvicinò tendendo le mani sulle spalle…
“Lui… è… vivo!”
Il gruppo di amici, ora preoccupati per l’evidente stato di choc, si avvicinarono e, raggiunta Lydia, attesero in silenzio.
“Finalmente lo abbiamo trovato” cominciò a parlare Lenny.
Tergot e Cogeren si guardarono stupiti e ancora più stupiti assistettero alla risposta calma della donna.
“Sì, Wilbury, finalmente lo abbiamo trovato!”
I tre si lasciarono andare ad un abbraccio e il mago ad un pianto liberatorio; dal corpo disteso a terra cominciò a giungere qualche sordido lamento… e con lentezza prese a muoversi cercando subito le movenze adatte a distendere la muscolatura, come fosse stata prigioniera per lungo tempo di una corazza invasiva.
“Vorreste essere così gentili da spiegarci cosa sta accadendo?”
“Tergot, amore mio, perdonami per non averti detto fin da subito la verità: erano anni, ormai, che Wilbury era sicuro di non essere rimasto solo nel regno e di poter trovare ancora qualcuno della sua stirpe; così, con l’approvazione di re Aaron, cominciammo le nostre ricerche in ogni angolo di Ancaria: io, Wilbury e Lenny… mio fratello, che in tutti questi anni si è nascosto sotto mentite spoglie per portare il suo contributo all’intera operazione”
“Già… e scusatemi se più di una volta ho anche ben interpretato il mio personaggio spacciandomi per codardo, ma la vita del Principe doveva essere sempre salva…”
“Presto, presto!!! Andiamo a fermarli prima che sia troppo tardi!!!”
Le urla provenivano dal corridoio che fiancheggiava la sala; il gruppo, come vecchi compagni d’arme che sempre sanno cosa fare in ogni situazione, prese immediatamente a correre lungo la caverna che portava all’interno della montagna; il guerriero non esitò a prendere in braccio il corpo ancora debole del fratello del mago.
Presto si trovarono al buio, ma Cogeren tirò fuori dalla sacca un ramo resinoso che subito prese fuoco e cominciò ad illuminare la via; fecero una serie interminabile di deviazioni obbligate per ritrovarsi di fronte a un bivio.
“A sinistra, presto!” disse senza esitazione l’elfo oscuro.
Dopo pochi passi si resero conto della scelta esatta: cominciavano a sentire una leggera brezza che indicava la vicinanza dell’uscita.
“Ecco, di là!”
Varcata l’uscita le guardie di De Mornet nulla più poterono: erano, infatti, oltre i confini del baronato, sotto la giurisdizione di Florentia.

“No, non intendeva la sua morte, ma quella del Barone De Mornet!”
“Ma come può essere?” chiese incredulo Lenny-Ildav.
“Barold ha unito con la magia la vita del drago e quella del Barone, una sorta di patto di sangue; colpendo mortalmente il drago al cuore, si è colpito direttamente anche il Barone…”
“Sì, ma tuo fratello, come può essere ancora in vita?”
“Lui non c’entra nulla, è stato solo il tramite per far rivivere il drago, altrimenti non sarebbe stata possibile l’unione; ora hai capito?”
“Diciamo di sì… anzi, diciamo che me lo spieghi un’altra volta!”
“Ma è così semplice: l’ultimo drago di Ancaria era scomparso da un secolo quando Balord scoprì la possibilità di farlo rivivere attraverso il corpo dei Dareon; ma scoprì anche, grazie alle sue innumerevoli spie sparse nel Regno, che i Dareon stavano studiando proprio la stessa scoperta per trarne benefici curativi per l’intera comunità: il loro sistemi linfatico e nervoso erano praticamente identici a quelli dei draghi e facilmente si poteva creare una simbiosi tra le due stirpi fino a far rivivere questi ultimi anche solo attraverso le ossa sepolte nella Valle dei Draghi. Le cure erano in una fase ancora di puro laboratorio, ma cominciavano a dare i loro frutti sulle prime creature usate come cavie e da pochi anni, grazie a me, sugli uomini… da cui discendi tu, Tergot!”
Il guerriero trasalì.
“Non spaventarti: i tuoi nonni si offrirono volontari e furono sottoposti ad una cura a base di sinapsi Dareoniane; non ti sei mai chiesto come mai riesci a trovare così facilmente e velocemente la concentrazione oltre che riprendere le tue forze?”
“Io… no! Mai posto il problema”
“E poi sei anche meno vulnerabile e ben più potente di tutti gli altri guerrieri conosciuti: non vedi come riesci ad uccidere un nemico, anche con un solo colpo?… Ma torniamo al racconto; per farla breve, Barold volle far suo questo segreto inventandosi la storia del libro delle magie… che non è mai esistito! Per questo cominciò a denigrare i Dareon in occasione degli incontri delle varie confraternite di maghi, ma anche nelle pubbliche piazze buttando su di loro sospetti che la popolazione subito scambiò per legittimi, e in questo fu aiutato dal perfido Barone De Mornet, che in cambio gli aveva chiesto un appoggio per muovere guerra alla famiglia degli Aaron”
“Ora comincio a capirci qualcosa” interruppe Cogeren.
“Dopo alcuni anni dalla sua sconfitta, in uno dei suoi viaggi ai confini di Ancaria per stabilire i contatti con gli orchi del sud, De Mornet acquistò un servo al mercato clandestino di Urekburg; non tardò molto a scoprire le doti innate di magia del ragazzo, così si rivolse a Barold per chiedere spiegazioni… da qui in avanti potete intuire voi stessi la storia…”

Onir era vestito col manto celeste, simbolo di purezza della casta dei Dareon: grazie al suo ritrovamento, la stirpe poteva essere ripresa, e il fratello Wilbury avrebbe sicuramente contribuito anche a questo successo. Scendeva lentamente le scale del Palazzo di Corte fatto costruire da Aaron il saggio nella Foresta Incantata; ad attenderlo, al fondo, il fratello, anche lui avvolto nella veste celeste e raggiante nel vedere una persona amata ancora in vita e al suo fianco.
I due, percorsero insieme il grande patio che portava al giardino e dove li attendevano re Aaron il saggio e il principe Ildav, al cui fianco spiccava per bellezza la sorella Lydia. Tergot, poco dietro le figure reali, era orgoglioso di poter assistere alla cerimonia: il conferimento del titolo di Gran Mago di Ancaria a Onir, che gli sarebbe valso il controllo di tutti i maghi del Regno; ma con stupore di tutti i presenti, arrivò anche un altro titolo: quello di Comandante delle Guardie di Aaron conferito a Wilbury.
I festeggiamenti continuarono per tutto il giorno non solo presso la Corte, ma in ogni angolo di Ancaria: scorrevano fiumi di birra e si banchettava ovunque con stufato di cervo alle bacche.

Nella penombra della loro camera, Tergot e Lydia stavano iniziando il loro meritato periodo di riposo.
“Come primo incarico per la Corona devo dire di essermi divertito un sacco; quando ricominciamo?”
“Frena la tua anima di avventuriero, amore mio; prima goditi un po’ di tranquillità e il tuo primo titolo ufficiale: Primo Guerriero Speciale di Ildav”
La notte stellata stava apponendo un sigillo ad una delle lotte più difficili e faticose cui Ancaria avesse mai assistito, l’abbattimento degli intrighi di De Mornet e dell’intero Baronato che, subita la sconfitta, si schierò nuovamente a favore del Re.
I due innamorati si alzarono dal giaciglio per godere di quello spettacolo della natura.

FINE


Quando avrete inquinato l'ultimo fiume, quando avrete abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo pesce, ucciso l'ultimo bisonte, solo allora vi accorgerete che non potete mangiare tutto il denaro accumulato nelle vostre banche.
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Sindaco
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26/07/2007 08:42
 
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Non senza difficoltà annuncio la fine di questo racconto che è stato non tanto una partita di Sacred portata a termine quanto, piuttosto, puro divertimento nel liberare l'immaginazione.
Spero abbiate goduto del mio intrattenimento.

[SM=x329166]


Quando avrete inquinato l'ultimo fiume, quando avrete abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo pesce, ucciso l'ultimo bisonte, solo allora vi accorgerete che non potete mangiare tutto il denaro accumulato nelle vostre banche.
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Sindaco
Mastro Cantore
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26/07/2007 09:35
 
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[SM=x329224] [SM=x329224] [SM=x329224]


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Sindaco
Sommo Cancelliere Anseatico
OFFLINE
27/07/2007 08:39
 
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sono orgoglioso di comunicare ai Patrizi che alla modica cifra di 3 euro (o euri?) ho fatto rilegare a caldo il racconto e l'ho regalato alla mia compagna neo-laureata nel giorno del suo onomastico (ieri) e con tanto di dedica... un regalo molto gradito e in leggero ritardo per il mio compleanno che è stato il 6 di questo mese: alla tenera età di 45 anni avete tra voi uno scrittore alle prime armi

alle prossime avventure

[SM=x329166]


Quando avrete inquinato l'ultimo fiume, quando avrete abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo pesce, ucciso l'ultimo bisonte, solo allora vi accorgerete che non potete mangiare tutto il denaro accumulato nelle vostre banche.
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Mercante
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27/06/2009 18:55
 
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Registrato il: 24/06/2009

Mercante
OFFLINE
27/06/2009 18:57
 
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scs il post di prima^^
cmq è troppo figoooo mi sono innmaorato di questo racconto [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] pero ci vuole il 2 [SM=x329168]
cmq brindiamo alla vittoria della letteratura!!! [SM=x329190]
07/01/2010 18:47
 
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Gioco a sacred e ho molto apprezzato la tua fantasia e mi associo ai complimenti

davvero molto bravo heh

[SM=x329190] [SM=x329190] [SM=x329190] [SM=x329190]
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06/04/2011 21:19
 
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Anche se non ho Sacred mi hai fatto baìuttare nella fantasia [SM=g27817] .Saluti [SM=x329166] [SM=x329166]
[Modificato da andry007. 06/04/2011 21:20]
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