Ieri ho iniziato una nuova partita a Victoria (quella del Portogallo è finita) alla guida dello Stato Pontificio, in omaggio ad Ubik (un amico dell’altro forum) e per riscrivere la storia dell’Italia.
Partita bella ed interessante che mi ha coinvolto tutto il giorno: circa 8 ore di gioco, trascorse piacevolmente senza mai un attimo di noia o stanchezza.
Punctum dolens: Alle 21 quando finalmente ho spento il PC mi sono reso conto di essere, già al 1899! Insomma ancora 20 anni e anche questa partita è bella che finita.
Purtroppo l’esigua durata del tempo rimane il forte limite del gioco! Ciò impedisce l’attuazione di strategie a lungo termine (come in EU2) ma obbliga il giocatore a strategie di medio e breve termine. Il paradosso è che nel gioco finora più completo e profondo della Paradox (non ho ancora provato CK) l’arco di tempo della campagna scorre via velocissimamente lasciando l’amaro in bocca alla conclusione. Infatti la partita finisce molto prima del divertimento congelando tutte le strategie ancora in atto e destinate, ahimè, a non conoscere mai la loro conclusione; non credo, nella fattispecie, che riuscirò a unificare l’Italia. Mi manca ancora il Regno delle Due Sicilie, con cui ho ottimi rapporti diplomatici.
Incoerenza
Seppur l’arco di tempo del gioco sia relativamente breve l’indice di accrescimento del Bad Boy è pari a quello di EU2.
Mi sembra un tantino esagerato, considerando che in Victoria sei costretto a dichiarare guerra in tempi molto più stretti di EU2, impedendo così di fatto, la possibilità che il proprio BB possa diminuire.
Inoltre ogniqualvolta si concluda una guerra le due nazioni belligeranti hanno un trattato di pace che rimane in vigore 4 anni (o giù di li), situazione che impedisce di attaccare nuovamente quella nazione nel breve termine. Tenendo conto che l’annessione immediata delle nazioni conosce il medesimo limite di EU2 (ossia acquisizione di tutte le provincie eccetto la capitale, successiva guerra per annettere la capitale) in campagne come quella dell’unificazione italiana caratterizzate da molte guerre con piccoli stati potete immaginare l’imbarazzo.
Conclusioni
Ritengo che il periodo scelto dai programmatori Paradox in Victoria sia un tempo costretto dall’estensione temporale di EU2.
E’ indubbio, infatti, che la softwear house svedese abbia voluto collocare tutti i suoi giochi spalmandoli su un arco temporale che va dal periodo delle crociate alla fine della II guerra mondiale, il problema è legato quindi all’eccessiva lunghezza di EU2 che è andato ad erodere parte del tempo che si poteva dedicare a Victoria.
Probabilmente il periodo giocabile di EU era molto più indicato rispetto a quello di EU2. Ciò avrebbe permesso a Victoria di poter usufruire di 180 anni invece che 84…
Una minor durata di EU2, a mio avviso non avrebbe pregiudicato il divertimento del gioco tenuto conto che il più delle volte io la campagna di EU2 l’abbandonavo intorno a 1730-50 perché oramai priva di interesse e divertimento. (Solitamente ero padrone del mondo e comunque la nazione più potente in assoluto).
Riassumendo credo che una più razionale suddivisione del tempo sia la seguente:
CK ( - 1413) Non so quando inizi di preciso..
EU2 (1414-1750)
Vic (1751-1920)
HoI2(1921-1950) Ritengo che questa durata renderebbe il gioco molto più divertente
XXX (1950 ai gioni nostri e oltre) Non sarebbe male un gioco che si dedicasse alla guerra fredda soprattutto ora che i programmatori hanno reso i giochi sufficientemente profondi sotto il piano diplomatico e di politica interna…
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