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Un po' di storia sui pirati

Ultimo Aggiornamento: 13/09/2016 15:59
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18/08/2004 18:24
 
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Ieri stavo cercando informazioni riguardanti il pirata Beneke, perchè mi son chiesta se è esistito veramente o no..
non ho risolto il mio dubbio, visto che non ho trovato niente su di lui, però, cosa interessante a mio avviso, ho trovato del materiale su molti dei pirati che ci sono sul gioco di Port Royale...

Se v'interessa vi posto quello che ho trovato, mappe comprese... [SM=g27828]

PS: ci sono molte immagini, quindi chiedo ad un moderatore, eventuale approvazione.


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18/08/2004 18:54
 
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La mia approvazione (anche se vale poco[SM=g27819] perchè non sono un moderatore [SM=g27821] )l'hai già ottenuta! [SM=g27823] Perchè sono un appassionato della Storia della Filibusta .

Hasta luego cica [SM=x329164]



Quando sfoderi la spada contro i potenti, ricordati di gettare il fodero.
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24/08/2004 11:32
 
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l'OK di Virus vale come quello e di più di qualsiasi altro moderatore!

e poi, lui sa che se accetta, diventa moderatore in due secondi!

quindi, Ilaria... posta posta posta! [SM=g27836]



Un grande pilota sa navigare anche con la vela rotta (Seneca)
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03/09/2004 01:18
 
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Eccomi, direi di iniziare da una delle 2 donne pirata più famose, cioe' Anne Bonny



Anne nasce a Cork, in Irlanda, figlia illegittima di un avvocato già sposato, William Cormack, e di una ragazza della servitù.
La relazione tra l’avvocato e la ragazza fece tale scandalo che il padre di Anne decise di imbarcarsi, con l’amante e la figlioletta nata da questa relazione, Anne appunto, per l’America, e si stabilirono a Charleston, in Sud Carolina, dove Cormack riprese ad esercitare la professione di avvocato ma divenne anche un ricco proprietario terriero.
Il cognome Bonny (di cui si ritrovano varie grafie: Bonney, Bonnie, Bonay…), con il quale Anne e’ “passata alla storia”, risulta in realtà essere quello del marito, un certo James, marinaio di cui si era innamorata e che sposò contro il consenso del padre, da cui fu perciò diseredata. James la portò con sé a New Providence, cittadina situata su un’isola delle Bahamas, ed è qui che conobbe il pirata Rackam, di cui si innamorò a tal punto da lasciare il marito e seguire Rackam a bordo della sua nave e nelle sue avventure di mare.

Si disse di lei che nessuno era stato altrettanto “sfacciato e coraggioso”, tanto che si guadagnò,insieme a Mary Read l'altra donna pirata piu' famosa, la reputazione di “fierce hell cats” (“feroci gatte dell’inferno”).
Furono catturate nell’ottobre del 1720 mentre si trovano nelle acque della Giamaica. Al contrario, Rackam e gli altri uomini, molti dei quali erano già “fuori combattimento” perché ubriachi quando era cominciato il combattimento, quasi “scoraggiati” da tale superiorità numerica degli avversari, si batterono con scarsa determinazione e questo costò loro la libertà; stessa sorte toccò alla fine alle due donne, che, rimaste sole, non riuscirono a cambiare le sorti della battaglia, nonostante il loro esempio e vari incitamenti ai loro compagni [Mary ed Anne gridarono loro a più riprese “come up, you cowards, and fight like men!”(venite, codardi e combattete da uomini!) ma poi "angrily raged, fired Arms down the hold against them, killing one and wounding several others" (infuriate, scaricarono le armi contro di loro, uccidendone uno e ferendone vari altri)].
Quando si scoprì che questi due pirati erano donne, fu deciso che loro sarebbero state processate separatamente dagli uomini. Catturati e processati, gli “uomini” del Vanity furono impiccati il 28 novembre 1720 e secondo le cronache, Anne Bonny, cui fu permesso il giorno prima dell’esecuzione di Rackam di rivedere il suo amante per l’ultima volta, non ebbe per lui parole d’amore ma di disprezzo, perché lo lasciò dicendo: "Had you fought like a man, you need not have been hang'd like a dog" (Se tu avessi saputo combattere come un uomo, non saresti oggi ridotto ad essere strozzato come un cane).

Informazioni prese dal sito di Salgari


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03/09/2004 09:57
 
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Salgari, Emilio... interessante... vai avanti per favore e magari linkersti dei siti [SM=g27833]



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03/09/2004 10:36
 
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[SM=x329179] Xela scusa, ma come mai mi dice che l'ultimo post in questa discussione e' di acentoc, invece aprendo la discussione, l'utimo e' di Von, e quello di acentoc non c'e' per niente ? [SM=x329179]


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03/09/2004 10:41
 
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Scritto da: Ilaria Von Trade 03/09/2004 10.36
[SM=x329179] Xela scusa, ma come mai mi dice che l'ultimo post in questa discussione e' di acentoc, invece aprendo la discussione, l'utimo e' di Von, e quello di acentoc non c'e' per niente ? [SM=x329179]



Perchè era sua risposta ad una mia email (pvt) che ha postato qui invece di mandarmela... [SM=x329166]


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03/09/2004 10:43
 
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[SM=x329189]

(cmq se lo ritieni opportuno, per me puoi cancellare gli ultimi post.. dall'ot mio)

[Modificato da Ilaria Von Trade 03/09/2004 10.45]



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03/09/2004 10:46
 
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Ragzzi che carattere!... [SM=x329178]

Una volta le donne così nascevano da avvocati e si davano alla pirateria... Ora non so da chi nascano, ma per certo so che si danno all'avvocatura! [SM=x329169]

Bello questo topic! [SM=x329170]



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03/09/2004 10:58
 
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a proposito di pirateria...

ecco un sito dove si possono vedere com'erano alcune bandiere di pirati famosi, come pure leggere qualcosa sull'argomento...

Flags of the world

[SM=x329198]



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03/09/2004 11:40
 
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ma i pirati che compaiono nel gioco tipo Beneke, Sthromberg e compagnia bella sono esistiti veramente?
io ho provato a cercare qualche info tramite google ma non ho trovato niente...


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03/09/2004 12:03
 
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Re:

Scritto da: Xelaehtgre 03/09/2004 10.58
a proposito di pirateria...

ecco un sito dove si possono vedere com'erano alcune bandiere di pirati famosi, come pure leggere qualcosa sull'argomento...

Flags of the world

[SM=x329198]




OLD doppio carpiato.


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14/06/2005 11:54
 
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visto che qui si parla di storia dei pirati vorrei aggiungere qualcosa.[SM=g27811]
Storia dei Pirati dalle origini ai giorni nostri

La pirateria è un fenomeno tanto antico quanto attuale.

I pirati sono esistiti da sempre.

Già nell'antica Grecia e durante il periodo dell'impero Romano le acque del Mar Mediterraneo venivano attraversate da predoni del mare, tanto che le città della Grecia adottarono particolari "misure di sicurezza" per difendersi dalle azioni di pirateria. Ma i pirati greci non rappresentavano solo un pericolo per la stessa Grecia ma erano una vera e propria minaccia per le navi fenice che trasportavano materie pregiate come ambra, argento, rame.

Nel I sec. A.C. i pirati divennero un vero e proprio flagello per le navi mercantili del Mediterraneo tanto che nel 67 a.C la flotta di Pompeo Magno riuscì ad accerchiare i pirati ma non riuscì a liberare i mari dalle scorribande dei pirati.
Anche Giulio Cesare nel 75 a.C. venne fatto prigioniero dai pirati sulla rotta per Rodi fino a quando venne pagato il riscatto.
Pirati temuti furono anche i vichinghi.

Sin da tempi remoti le tribù delle coste della Scandinavia assaltavano e depredavano i mercantili e quando cominciarono ad avventurarsi in pieno oceano fu facile per loro saccheggiare anche le coste.

Le navi vichinghe erano leggere e veloci e rendevano le loro incursioni devastanti.

La leggenda narra che nel XIII sec. il pirata vichingo Eustachio, detto il Monaco, avesse fatto un patto col diavolo, che gli permettesse di rendere invisibile la sua nave ma questo potere non gli venne in aiuto quando tentò di invadere l'Inghilterra; Eustachio venne catturato e decapitato.

Nel XIV sec. il pirata Störtebeker era il terrore del Baltico. Per entrare a far parte della sua flotta, l'aspirante pirata doveva bere in un solo sorso un gran boccale di birra. La leggenda vuole che quando questo famigerato pirata venne catturato scoprirono che l’albero della sua nave era interamente d'oro.
Ma i pirati più noti, quelli a cui sono state dedicati racconti, storie e trasposizioni cinematografiche, sono venuti solo più tardi, con la scoperta dell'America e i conflitti di potere tra le nazioni europee.

Tanto che molti pirati ottennero una vera e propria autorizzazione, una sorta di "patente di corsa" (da cui deriva il nome "corsari"), che li rendeva ufficialmente "predoni-mercenari" al servizio di qualche potente governante.

Mentre il pirata è colui che saccheggia, ruba in mare, il corsaro è il comandante di un vascello armato autorizzato dal proprio governo attraverso lettere di corsa o di marca, a catturare navi di nazioni ostili.

In caso di cattura il pirata veniva condannato a morte mentre il corsaro veniva imprigionato come prigioniero di guerra.

Famosi corsari furono Thomas Cavendish (1555-1592), Francis Drake che combatté contro gli spagnoli per conto della regina Elisabetta I e riuscì ad arricchire le casse dello stato con un bottino di oltre 200.000 sterline e John Hawking (1532-1595).


Questi corsari, che furono però considerati pirati avevano a loro disposizione navi da 100-300 t., che imbarcavano sempre molti marinai di riserva i quali venivano utilizzati per governare i vascelli catturati. I cannoni di queste navi potevano lanciare una palla da 20 Kg. ad un chilometro e mezzo di distanza.

Ma i galeoni spagnoli erano le navi più potenti in assoluto; erano equipaggiati con circa 200 marinai e con un armamento che poteva comprendere fino a sessanta cannoni. Sui galeoni spagnoli venivano imbarcati per l'Europa quasi tutti i tesori del Nuovo Mondo che attraversavano l'Oceano in convogli formati anche da cento unità.
La vita a bordo di una nave pirata era piena di contrasti. Sulle navi non mancava il lavoro per l'equipaggio impegnato in una costante manutenzione della nave.

Le regole per la ciurma erano poche ma alcune molto dure. Ecco alcune regole che i pirati dovevano rispettare:

Ognuno ha il diritto di voto, a provviste fresche e alla razione di liquore.
Nessuno deve giocare a carte o a dadi per denaro
I lumi delle candele devono essere spenti alle otto.
Tenere sempre le proprie armi pronte e pulite.
Donne e fanciulli non possono salire a bordo.
Chi diserta in battaglia viene punito con la morte o con l’abbandono in mare aperto.
Tra una scorreria e l'altra trascorrevano interminabili settimane di noia animate dalle numerose risse tra membri della ciurma. Ecco perchè il capitano doveva incutere non solo rispetto ma anche paura. E sicuramente un personaggio che doveva incutere terrore al suo equipaggio fu sicuramente il noto famosissimo quanto temuto pirata Barbanera.


Barbanera teneva micce accese tra i capelli tanto che la sua testa era sempre circondata da una inquietante nuvola nera, beveva rum mescolato con polvere da sparo e arrotolava la sua lunga barba nera intorno alle orecchie per rendere il suo aspetto ancora più minaccioso. Sembra che avesse 14 mogli e altrettanti cognomi fra i quali Drummond, Thatcht, Trsh, ma il suo vero nome era Edward. Catturato dalla Marina Inglese nel 1718 venne ucciso in un cruento duello. La sua testa mozzata venne infissa sul bompresso della nave.

Altro personaggio storico della pirateria fu Morgan ufficiale e capo pirata, nel 1671 conquistò Panama, la più ricca e protetta città del Nuovo Mondo.
Nel XVII sec. alcuni coloni di varia origine europea occuparono l'isola di Tortuga, vicina a Santo Domingo. Questo lembo di terra dalla forma di tartaruga divenne il più noto covo della storia dei pirati. Dall'usanza di cuocere la carne sopra il braciere chiamato boucan nella lingua indigena i pirati che infestavano questa zona vennero chiamati bucanieri. Questi erano esseri feroci, impavidi e incuranti della morte.

Uno dei più famosi bucanieri del tempo fu Henry Morgan. Passato alla storia come il pirata Morgan.


Nel 1674 il re Charles II lo nominò Sir Henry Morgan, e vicegovernatore della Giamaica, dove divenne proprietario terriero. Alcuni di questi famigerati pirati, soprattutto quelli di origine inglese, venivano chiamati freebooters dall'olandese vrijbuiter (vrij= libero buiter=bottino) che in lingua italiana si trasformerà in filibustieri.
Ma tanti altri furono i pirati di spicco come Capitan Kidd, Walter Raleigh che entrato nelle grazie della regina Elisabetta I ebbe in dono lucrosi monopoli commerciali e Jean Lafitte.

Ma tra i nomi di pirati famosi non mancano le donne.

Le donne pirata si vestivano, bevevano combattevano e bestemmiavano come gli uomini. Le due donne che resero onore alla pirateria al femminile furono Mary Read e Anne Bonny. La prima era nota per il suo coraggio tanto che quando i pirati nemici attaccarono la nave su cui era imbarcata si difese fino a sconfiggere e ad uccidere l'ultimo nemico.
Anne Bonny, dopo aver incontrato il pirata Jack Rackham, abbandonò il marito per seguirlo, travestita da abiti maschili, quando Mary Read si unì alla ciurma di Rackham divennero ottime amiche. Quando i pirati di Rackham furono catturati le due donne non vennero impiccate perché erano entrambe incinte.
La pirateria nel senso più antico del termine prosperò per circa tre millenni, le guerre di corsa si conclusero nel XIX secolo anche grazie all'avvento delle navi a vapore e delle navi della Marina inglese e Statunitense che per la loro velocità riuscivano a battere le navi pirata che facevano ancora affidamento sulla propulsione a vela.

Tuttavia la pirateria è un fenomeno ancora attuale. I pirati del Terzo Millennio non sono poi così diversi dai feroci corsari di un tempo. L'unica differenza è che a posto delle spade hanno a loro disposizione armi da fuoco e imbarcazioni potentissime.

Solo nelle acque asiatiche il danno procurato a petroliere, porta container e cargo da questi pirati della nuova generazione può essere stimato intorno ai 32 miliardi di lire l'anno.
I più feroci sono i pirati indonesiani che nel 2000 hanno colpito e depredato ben 86 mercantili e hanno ottenuto il triste primato di essere i più feroci pirati dei sette mari.
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14/06/2005 11:59
 
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ancora un pezzo con un pò di curiosità:

La differenza tra un Pirata ed un Corsaro, sta nel fatto che quest'ultimo è autorizzato ad assalire e depredare i nemici di un Stato, e quindi i Corsari dovevano essere considerati dei combattenti regolari. La qualità di Corsaro veniva comprovata da uno speciale documento detto Lettera di marca, rilasciato dal sovrano per conto del quale il Corsaro agiva. In cambio di tale autorizzazione, lo Stato incamerava una percentuale notevole sull'intero bottino. In genere i Corsari erano autorizzati a colpire solo le navi ed i beni di stati nemici, e quindi in teoria i Corsari erano tenuti a rispettare i navigli di stati alleati o neutrali, ma tale distinzione non sempre era tenuta in gran conto.

In caso di cattura, il Pirata veniva impiccato mentre il Corsaro veniva imprigionato come prigioniero di guerra.

Uno dei Corsari più noti fu Francis Drake, al quale la regina Elisabetta rilasciò una Patente di Corsa, dalla quale appunto si dimostrava che quel capitano agiva per conto di uno Stato, rendendo, in un certo modo, legale la sua azione. Dal nome di tale documento i marinai che partecipavano a queste imprese erano detti Corsari. Dalla metà del XVI secolo a tutto il XVII, molte navi corsare inglesi solcarono il Mare delle Antille per depredare i galeoni spagnoli o, addirittura, le città costiere. Sotto il regno di Elisabetta la guerra di corsa venne in ogni modo incoraggiata; la regina protesse e sovvenzionò non solo le imprese di Drake, ma anche quelle di altri famosissimi corsari: John Hawkins, Martin Frobisher e Giorgio Clifford. Con i corsari ebbero inizio la potenza marinara inglese e un notevole incremento delle ricchezze del paese. Al colonialismo spagnolo veniva contrapposta la tattica vincente dell'imperialismo, dai massacri delle popolazioni indigene si passò alla rapina legalizzata.



BUCANIERI

Verso la metà del XVII secolo, la potenza marinara spagnola era ormai diminuita. Ciò costituiva un risultato soddisfacente per il governo inglese di quel tempo e di conseguenza, le imprese dei corsari diminuirono. Aumentarono invece attorno alle isole e coste del Mare delle Antille quelle dei Pirati. Fu in quel periodo che operarono i Bucanieri. Questo nome veniva dato dapprima agli abitanti di Haiti, erano bianchi di origini diverse che si erano stanziati nell'isola come coloni. Essi mangiavano carne che facevano affumicare sul boucan, apparecchio costituito da pali, usati appunto per questo scopo. Dal nome boucan derivò poi quello di Bucanieri. Dapprima essi furono semplici cacciatori e pastori, poi gli Spagnoli fecero razzie e stragi sull'isola, tanto che questa divenne povera di prodotti e di selvaggina. Allora ciò che i Bucanieri non trovarono più nei boschi, lo cercarono altrove, specialmente sul mare.



TORTUGA

Il covo dei Bucanieri fu per molto tempo situato in un'isola adattissima allo scopo, poiché aveva un'unica via d'accesso e tutt'intorno si elevavano coste altissime e ripide completamente inaccessibili. Gli scopritori dell'isola l'avevano paragonata al dorso di una enorme tartaruga e, per questo, l'avevano chiamata Tortuga (tartaruga.



FRATELLI DELLA COSTA

Da Tortuga, ed in seguito da altri, posti sulle coste della Giamaica, partirono le spedizioni dei più grandi e crudeli Pirati dell'epoca: Bartolomeo Portoghese, Francesco Nau, detto l'Olonese, Rock il Brasiliano ed Henry Morgan, detto il re dei Bucanieri, autore di gesta mirabolanti che ancor oggi suscitano stupore e sgomento.

Queste canaglie che amavano chiamarsi Fratelli della Costa, per più di mezzo secolo portarono il terrore nelle colonie spagnole dell'America Centrale, del Messico e delle coste settentrionali dell'America del Sud.



FILIBUSTIERI

I Bucanieri seguirono l'esempio lasciato da Drake e dai suoi uomini. Si fecero Pirati, e invece di seguire le piste dei buoi cacciarono i galeoni. Gli Inglesi che si trovavano fra i Bucanieri si chiamavano freebooters (saccheggiatori), da cui derivò il termine francese filibustiers e l'italiano filibustieri. Per un certo tempo i bucanieri erano distinti dai Filibustieri, ma poi i due nomi servirono a designare indifferentemente i pirati delle Antille e i pirati in generale.



TATTICA DI COMBATTIMENTO IN MARE

Era ben difficile che una nave nemica, anche se passava lontana, non fosse avvistata dai pirati. Durante le attraversate tutti gli occhi erano fissi all'orizzonte, perché il primo che vedeva la preda aveva diritto ad un premio. Quando una vela era in vista, l'equipaggio afferrava le armi e correva al proprio posto. A prua si portavano quelli armati di moschetto; altri si coricavano sul ponte per non farsi scorgere; tenevano il coltello fra i denti e la pistola nella mano destra, la sinistra era libera per l'arrembaggio. Intanto il timoniere portava a tutta velocità la nave sulla scia dell'altra; in questo modo le presentava sempre la prua e offriva uno stretto bersaglio in caso che sparasse. Accostatisi alla preda, i pirati agganciavano, servendosi di grappini d'arrembaggio, il proprio vascello alla nave nemica; ad un comando del capitano la ciurma si arrampicava e balzava sul ponte nemico; solitamente l'equipaggio si arrendeva e i pirati facevano razzia di tutto ciò che trovavano di prezioso.



TATTICHE DI COMBATTIMENTO IN TERRA

Nel 1573, 18 marinai al comando del capitano Drake, si erano inoltrati nei pressi di Panama, per sorprendere e derubare le carovane che trasportavano favolose ricchezze sulla costa atlantica, per essere imbarcate e poi spedite verso la Spagna. I marinai facevano parte dell'equipaggio di due navi inglesi che alcuni mesi prima erano approdate su un'isola deserta del Mare delle Antille. Questo tipo di spedizioni in terraferma erano comuni, e contavano sull'effetto sorpresa, gli Stati si difendevano con l'approntamento di torri d'avvistamento, collegate tra loro tramite segnali a vista, in caso d'allarme sarebbero giunte delle colonne di soccorso, ma spesso l'intervento giungeva tardivo. I Pirati saccheggiavano intere città, spesso cercavano di ricavare da località sperdute un punto di appoggio da dove organizzare le loro scorrerie, nel caso dei Vichinghi, tali soggiorni invernali preludevano poi l'invasione e la conquista dell'intera regione. I Pirati in battaglia contavano sul loro impeto, nella precisione del loro tiro oppure nella loro abilità nelle mischie e nell'utilizzo delle armi bianche. Se si trovavano a mal partito oppure circondati, cercavano di aprirsi una via di fuga, poiché sapevano che sarebbero stati tutti giustiziati senza pietà alcuna.



SARACENI

I Saraceni provenivano dalla Spagna (allora dominio arabo) e da diverse basi che avevano sulla costa dell'Africa settentrionale, erano genti delle più diverse nazionalità: arabi, berberi ed anche cristiani, che avevano rinnegato la loro fede. I Saraceni erano considerati fuorilegge dallo stesso Regno Arabo di Spagna. I Pirati Saraceni saccheggiarono città, chiese, monasteri e rapirono cristiani per richiedere grossi riscatti o per venderli come schiavi sui mercati della costa africana. In molti punti delle coste liguri, tirreniche, ioniche e adriatiche italiane, sorgono ancor oggi i ruderi di torri erette per avvistare l'avvicinarsi di pirati saraceni.



BARBARESCHI

La pirateria mediterranea ricevette nuovo impulso dopo la definitiva cacciata dei Mori dalla Spagna nel 1492. nell'Africa settentrionale si riversò un gran numero di musulmani, profughi della Penisola Iberica; erano gente progredita, avvezza alle ricchezze, fiera e bellicosa. Tutta la costa barbaresca, dall'Egitto a Gibilterra, divenne un'unica, attivissima base di operazioni piratesche dirette contro le coste di Spagna e d'Italia e, soprattutto, contro i convogli carichi di merci che solcavano il Mediterraneo. Il nome di barbareschi derivava da quello di alcune tribù della regione, i Berberi, che andarono ad ingrossare le file dei pirati. Strano a dirsi, ma nel secolo XVI vissero alcuni fra i più famosi pirati barbareschi: i fratelli Aruj e Khayr-ed-din, detto Barbarossa, Dragut, Ochiali. Tutti costoro, eccetto Dragut, erano tutti nati cristiani, ed erano divenuti musulmani e pirati o di propria volontà, o perché rapiti fanciulli e poi allevati come musulmani. Le flotte da essi guidate tennero per molti anni in iscacco tutte le marine della cristianità; nell'ottobre del 1541 la flotta spagnola, capitanata dallo stesso imperatore Carlo V, fu completamente distrutta da Khaye-ed-din, il Barbarossa, il quale, divenuto corsaro, copriva nientemeno che il grado di Grande Ammiraglio della flotta turca.

Il tramonto della pirateria barbaresca iniziò solo dopo la sconfitta subita a Lepanto, e con esso cominciò anche il declino della potenza turca. Nei secoli seguenti, fino a tutto il XIX, l'attività dei pirati nel Mediterraneo andò sempre diminuendo di intensità; con la completa colonizzazione della costa nordafricana, compiuta dalle potenze europee, anche le ultime bande barbaresche furono definitivamente disperse.



CORSARI PRIVATI E NEL NOME DI CRISTO

Gli Ordini religiosi e cavallereschi dei Cavalieri di Malta e dei Cavalieri di Santo Stefano (Pisa), furono elementi di primo piano ed attivi nella guerra di corsa al pari dei corsari magrebini, attaccando porti, località costiere e naviglio musulmano, senza dimenticare la rapina ed il rapimento di prigionieri trasformati in schiavi. La marina di Malta fu attiva, in pratica, fino all'occupazione francese, ad opera di Napoleone, molti dei cavalieri furono trucidati dalla popolazione locale, mentre la marina toscana era decaduta con largo anticipo. I Cavalieri di Malta non si facevano scrupoli nell'assaltare naviglio cristiano, pur di accaparrarsi le risorse di cui necessitavano (grano, farina, cereali), e quando operavano come corsari privati, non esitavano a trasgredire le norma di rispettare le navi cristiane, trasformandosi in pratica in Pirati.

Anche i Savoia si macchiano di schiavismo e guerra corsara, danno licenza ed autorizzazione a Gugliemo Prebost di operare nei mari di Barberia, il quale viene a vendere ragazzi, ragazze dai dodici ai diciotto anni, ma anche bambini intorno ai quattro-sei anni, con le madri o da soli, e perfino lattanti.



PIRATERIA MODERNA

La Pirateria non è mai scomparsa dai mari, spesso ha cambiato zone di pesca, ma non è mai tramontata sui mari la bandiera dei pirati. L'alone romantico, tramandatoci da libri e film, si è andato via via trasformando in una dura realtà fatta di assassini, ladri e carogne. A dire il vero, non è cambiato niente, erano briganti e pendagli da forca un tempo, lo sono ancora adesso. Scrittori come Salgari o attori come Erroll Flynn ci hanno fatto sognare, ma la verità resta una sola i pirati sono dei ladri, spinti al crimine per interesse. Nella seconda guerra mondiale le navi corsare tedesche, camuffate da mercantili, messe in caccia sulle rotte commerciali dei paesi Alleati, hanno rinverdito l'immagine romantica. Attualmente in oriente, sulle stesse coste che videro ambientate le gesta immaginarie dei Tigrotti di Sandokan, sono in atto assalti a mercantili, cargo e panfili. Nel Mediterraneo, invece i pirati si sono trasformati in contrabbandieri di sostanze stupefacenti o di carne umana, donne che saranno avviate alla prostituzione sui mercati europei oppure braccie da lavoro nero, gli schiavi moderni, gli sfruttati di ogni tempo.

I Sovrani di un tempo sono stati sostituiti dalle famiglie con capitale, i Gardini, gli Agnelli, i Pirelli, i Berlusconi, i De Benedetti, vengono alla ribalta e alla cronaca con le loro teste di legno, con i loro maestri di cerimonie, cercando di mantenere inalterato un sistema che è comunque destinato a cadere, perché la storia ci insegna che i nostri figli vivranno il nostro passato.
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Re:

Scritto da: caruti 14/06/2005 11.54
Nel XIV sec. il pirata Störtebeker era il terrore del Baltico. Per entrare a far parte della sua flotta, l'aspirante pirata doveva bere in un solo sorso un gran boccale di birra. La leggenda vuole che quando questo famigerato pirata venne catturato scoprirono che l’albero della sua nave era interamente d'oro.
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Volevo dare qualche altra piccola notizia sul questo pirata, visto che è quello più vicino al periodo di Patrician III.

Klaus Störtebeker

Dopo la prima sconfitta inflitta ai pirati dalla città di Amburgo, Klaus Störtebeker fuggi nei Paesi Bassi da dove raggiunse poi l’ isola di Helgoland che fece diventare il suo “covo”. Da questa isola Störtebeker contò di attaccare le navi inglesi e di rendere insicuro il commercio sul Mare del Nord. Le città anseatiche allestirono un’altra volta una flotta che ebbe per obiettivo di porre fine al saccheggio. Störtebeker e i suoi uomini furono definitivamente sconfitti, catturati e portati ad Amburgo.
Nel 1400 o 1401, la data è incerta, essi furono decapitati nel porto di Amburgo.
Ecco cosa racconta la leggenda:

Prima di essere decapitato, Klaus Störtebeker chiese di poter esprimere un ultimo desiderio. Ciò gli venne accordato e lui chiese di aver salva la vita per tutti gli uomini che lui riusciva a superare una volta decapitato.
Disse ai suoi cento uomini di mettersi in fila per dargli l’estremo saluto. Poi gli fu tagliata la testa. Il corpo decapitato di Störtebeker corse lunga la fila dei suoi uomini e –si dice- riuscì passare davanti a tutti i cento uomini schierati che ebbero salva la vita.

Ed ecco un ritratto di questo pirata:



Questa invece è l'isola di Helgoland, dove si troverebbe il covo del pirata:



Spero queste notizie siano di vostro gradimento e interesse.

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[Modificato da Benjamin Martin 10/07/2006 20.36]



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Patrizio
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19/07/2006 11:18
 
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Qualche approfondimento su Edward Teach il Barbanera.
e vai di Wikipedia [SM=x329202]

Edward Teach, meglio noto come Barbanera (c. 1680 - 22 novembre 1718), fu un celebre pirata britannico, che ebbe il controllo del Mar dei Caraibi per un breve periodo fra il 1716 e il 1718, durante la cosiddetta età d'oro della pirateria.


Storia e leggenda
I dati sulla sua vita sono molto incerti e influenzati dalle leggende che furono in seguito elaborate attorno al suo nome. Nacque probabilmente nel 1680, a Bristol secondo alcune fonti, a Port Royal secondo altre. Si è discusso anche del suo cognome; sarebbe Teach secondo la maggior parte degli storici, ma vi è chi sostiene si chiamasse in altri modi, tra cui Drummond, Thatch o Tirsh. Si sarebbe sposato 14 volte; l'ultima moglie sarebbe stata appena sedicenne.

Il suo ingresso nella pirateria fu forse sulle navi corsare giamaicane che combattevano per mare contro i francesi. Nel 1716 si alleò con Benjamin Horrigold, con il quale assaltò circa 20 navi in 18 mesi. Si impossessò in particolare di un vascello proveniente dalla Guiana francese, in particolare, per ribattezzarlo Queen Anne's Revenge. Oltre ad arrembare le navi in alto mare, Barbanera assaltò porti in diverse regioni, fra cui Turkill, Grand Cayman, Bahamas, Carolina. Nel 1718 assediò il porto di Charleston nella Carolina del Sud; in quell'occasione catturò un amministratore della città con il figlio di quattro anni e chiese come riscatto un baule di medicine.

Aveva fama di essere uno dei pirati più feroci, e alla sua immagine e alle sue imprese (reali e leggendarie) si deve in gran parte lo stereotipo del "pirata cattivo" nella cultura. I suoi modi terrorizzavano le sue vittime ma anche lo stesso equipaggio; si dice che usasse sparare con la pistola alle gambe dei suoi uomini come misura punitiva o semplicemente per mantenere la disciplina a bordo. In una occasione avrebbe fatto riempire con fuoco e zolfo la stiva della sua nave allo scopo di creare un'atmosfera infernale, e avrebbe sfidato i suoi a una gara di resistenza in mezzo al fumo (ovviamente vincendo). Si dice che bevesse rum mischiato con polvere da sparo e che la sua barba fosse così lunga che egli se la attorcigliava attorno alle orecchie; che quando andava in battaglia si mettesse dei pezzi di miccia accesi sotto il capello in modo da essere sempre avvolto da una fitta nuvola di fumo (particolare che rendeva il suo aspetto al tempo stesso bizzarro e spaventoso).

Il 20 luglio 1718 Barbanera rifiutò l'amnistia offertagli dal Woodes Rogers, Governatore di Nassau e delle Bahamas. Il governatore della Virginia Alexander Spotwood ordinò al tenente di vascello della Marina inglese Maynard di catturare Barbanera, vivo o morto. A bordo della nave da guerra Pearl, Maynard raggiunse Barbanera il 21 novembre del 1718, nell'insenatura di Ocracoke, e riuscì a ucciderlo dopo una sanguinosa battaglia. Si racconta che Barbanera non morì prima di aver subito 25 ferite, di cui 5 da arma da fuoco. La testa mozzata del pirata venne infissa sulla punta del bompresso della Pearl. Nella sua carriera Barbanera aveva catturato quasi 140 navi.



[Modificato da Rurik Forgiaferro 19/07/2006 11.19]



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Patrizio
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19/07/2006 11:40
 
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ED ORA PASSIAMO A DRAKE

Francis Drake
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Francis DrakeIl Vice Ammiraglio Sir Francis Drake (circa 1540; 28 gennaio 1596) fu un corsaro inglese, navigatore, eroe navale, politico, ingegnere civile del periodo elisabettiano. Fu il primo inglese a circumnavigare il globo, dal 1577 al 1580 e fu insignito del titolo di cavaliere al suo ritorno dalla regina Elisabetta I. Fu il comandante in seconda della flotta inglese che sconfisse la Armada spagnola nel 1588.



Nascita e primi anni
Come nel caso di molti contemporanei, non si conosce l'esatta data di nascita di Drake e potrebbe risalire fino al 1535. La data 1540 è presente in un ritratto dipinto circa verso la fine della vita di Drake. In seguito all'attacco di Cadice e le sue imprese nel Mar dei Caraibi spagnolo, Drake si guadagnò il soprannome di El Draque ("Il dragone"), che è la diretta traduzione del suo cognome. Francis Drake nacque a Tavistock, Devon, Inghilterra, figlio di agricoltori protestanti. Durante le sommosse cattoliche del 1549, la famiglia fu costretta a fuggire nel Kent. All'età di circa 13 anni Francis prese il mare su una nave cargo, diventando comandante della nave all'età di 20 anni. Passò gli inizi della sua carriera affinando le sue qualità di far vela nelle acque difficili del Mare del Nord e infine, dopo la morte del capitano per cui egli comandava, diventando comandante di una imbarcazione di proprietà. All'età di 23 anni Drake compì i suoi primi viaggi nel Nuovo Mondo sotto le vele della famiglia Hawkins di Plymouth, in compagnia di suo cugino, Sir John Hawkins.


Le prime avventure
Statua di Sir Francis Drake a Plymouth, Inghilterra.Attorno al 1563 Drake dapprima fece vela a ovest verso l'oceano spagnolo, attirato dall'immensa ricchezza derivante dal monopolio spagnolo sull'argento del Nuovo Mondo. Drake maturò una rapida antipatia per gli Spagna, a causa, almeno in parte, della loro malfidenza verso gli stranieri e del loro cattolicesimo. Si dice che la sua ostilità fosse stata accresciuta dall'incidente a San Juan de Ulloa nel 1568, quando le forze spagnole compirono un attacco a sorpresa in violazione di una tregua concordata pochi giorni prima, che quasi costò la vita a Drake. Da allora, egli dedicò il resto della sua vita ad agire contro l'Impero spagnolo: gli Spagnoli lo consideravano un pirata fuorilegge, ma per l'Inghilterra era semplicemente un navigatore e corsaro. Nel suo secondo viaggio di questo tipo combatté una pesante battaglia contro le forze spagnole, che costò molte vite agli Inglesi ma fece guadagnare a Drake il favore della regina Elisabetta.



La più celebrata avventura di Drake nei Caraibi fu la cattura della carovana spagnola che trasportava argento a Nombre de Dios nel marzo del 1573. Con un equipaggio che includeva diversi corsari francesi e Cimaroni (schiavi africani che erano scappati dagli spagnoli), Drake fece incursioni nelle acque intorno Darien (nell'odierna Panama) e individuò la carovana dell'argento nel vicino porto di Nombre de Dios. Razziò una fortuna in oro, ma dovette lasciar dietro un'altra fortuna in argento perché era troppo pesante per essere riportata in Inghilterra. Fu durante questa spedizione che divenne il primo inglese a vedere l'Oceano Pacifico. Ci riuscì salendo in cima a un alto albero nelle montagne centrali dell'istmo di Panama. Quando Drake ritornò a Plymouth il 9 agosto 1573, soltanto trenta inglesi ritornarono insieme a lui, ma ogni sopravvissuto era ricco per il resto della vita. Tuttavia, la regina Elisabetta, che aveva fino a quel punto appoggiato e incoraggiato le incursioni di Drake, firmò una tregua temporanea con il re Filippo II di Spagna, e così non poté riconoscere ufficialmente le imprese di Drake. Tali intrighi erano tipici nell'era di Drake.

La circumnavigazione del globo
Nel 1577, Drake ricevette dalla regina Elisabetta il compito di intraprendere una spedizione contro la Spagna lungo le coste del Pacifico delle Americhe. Egli fece vela da Plymouth, in Inghilterra, nel dicembre, a bordo del Pelican, con quattro altre navi e più di 150 uomini. Dopo aver attraversato l'Atlantico due delle navi dovettero essere abbandonate sulla costa orientale del Sud America. Le restanti tre navi partirono dirette allo stretto di Magellano all'estremità meridionale del continente. Alcune settimane dopo esse riuscirono a entrare nel Pacifico, tuttavia violenti temporali distrussero una delle navi e costrinsero un'altra a ritornare in Inghilterra. Drake continuò nella sua nave ammiraglia, ora rinominata Golden Hind (la Cerva Dorata) in onore a Sir Christopher Hatton (dal suo stemma araldico).

L'ultima nave restante veleggiò verso nord lungo le coste sul Pacifico del Sud America, attaccando porti spagnoli come Valparaíso durante il percorso. Catturò inoltre delle navi spagnole nel viaggio verso nord, facendo buon uso delle loro mappe, più accurate. Nella sua ricerca del passaggio a Nord Ovest, Drake può essere giunto fino all'odierno confine tra Stati Uniti e Canada. Non essendo in grado di trovare il fantomatico passaggio per rientrare nell'Atlantico, girò indietro e si diresse a sud.

Nel 1579, la Golden Hind entrò in una insenatura (la baia di Drake) a nord dell'odierna San Francisco per riparazioni. Sbarcò nel nord della California, o forse ancora più a nord, nell'Oregon o nel Pacific Northwest (il luogo esatto è ancora dibattuto tra gli storici) e dichiarò la terra, chiamandola "Nuova Albione", territorio della Corona Inglese. Le mappe realizzate poco dopo riportarono scritto "Nuova Albione" su tutta la frontiera a nord della Nuova Spagna.

Quando Drake rifece vela, essi si diressero a ovest attraverso il Pacifico, e qualche mese dopo raggiunsero le Molucche, un gruppo di isole nel sud ovest pacifico (a est dell'odierna Indonesia).

Fece numerose soste nel suo viaggio verso la punta dell'Africa, doppiando infine il Capo di Buona Speranza, e arrivò in Inghilterra nel settembre del 1580. Portò con sé un ricco carico di spezie e di tesori catturati agli spagnoli, e fu salutato come il primo inglese a circumnavigare la Terra. In seguito Drake fu nominato cavaliere dalla regina Elisabetta a bordo della Golden Hind, e divenne sindaco di Plymouth e parlamentare.

Il carico di spezie e tesori catturati agli spagnoli dimostrarono sia la ricchezza che la vulnerabilità dell'Impero spagnolo. La regina ebbe diritto alla metà del carico e il valore di quella metà era superiore alle entrate della corona di un intero anno.

La regina ordinò che tutti i resoconti scritti del viaggio di Drake fossero tenuti segreti, ai suoi partecipanti fu fatto giurare il silenzio a prezzo della vita; il suo scopo era tenere le attività di Drake lontano dagli occhi della rivale Spagna.

L'Armada spagnola
Nel 1585 scoppiò la guerra tra la Spagna e l'Inghilterra. Drake navigò verso il nuovo mondo e saccheggiò i porti di Santo Domingo e Cartagena. Nella tratta di ritorno del viaggio catturò il fortino spagnolo di San Agustín in Florida. Queste imprese incoraggiarono il re Filippo II di Spagna a dare ordini per pianificare una invasione dell'Inghilterra.

Effettuando un colpo preventivo, Drake "bruciacchiò la barba del re di Spagna" dirigendo una flotta su Cadice, una delle principali porte d'ingresso in Spagna, occupando la città per tre giorni e distruggendo 26 navi nemiche insieme a una grande quantità di scorte. Questo attacco ritardò l'invasione spagnola di un anno.

Drake fu vice ammiraglio in capo della flotta inglese (sotto Lord Howard di Effingham) quando essi vinsero l'Armada spagnola che stava cercando di invadere l'Inghilterra nel 1588. Mentre la flotta inglese inseguiva l'Armada lungo la Manica, Drake catturò il galeone spagnolo Rosario insieme all'ammiraglio Pedro de Vales e tutto il suo equipaggio, ma con ciò causando confusione nella flotta inglese durante lo svolgimento dell'azione. Nella notte del 29 luglio, insieme a Howard, Drake organizzò le navi incendiarie che costrinsero la maggior parte dei capitani spagnoli a rompere la formazione e a far vela attraverso il passo di Calais verso il mare aperto. Il giorno seguente Drake fu presente alla battaglia di Gravelines.

L'aneddoto più famoso (ma probabilmente apocrifo) sulla vita di Drake dice che, prima della battaglia, egli stesse giocando a bocce a Plymouth. Quando fu avvertito che la flotta spagnola si stava avvicinando, si dice che Drake abbia fatto notare come c'era tempo grandemente sufficiente per finire la partita a bocce e poi battere gli Spagnoli.

Gli ultimi anni
La carriera di navigatore di Drake continuò fino a oltre i suoi cinquant'anni. Nel 1595 attaccò senza successo San Juan, Puerto Rico. Cannoni dal castello El Morro spararono una palla di cannone nella cabina della nave ammiraglia di Drake, ma egli sopravvisse. Nel 1596 morì di dissenteria dopo aver attaccato ancora San Juan, dove avevano cercato riparo alcune navi tesoriere spagnole. Fu sepolto in mare in una bara di piombo.

Drake nella cultura popolare
C'è una leggenda popolare secondo la quale se l'Inghilterra fosse mai in pericolo, se si batte sul tamburo di Francis Drake, egli ritornerà in tempo per salvare la patria.

Le imprese di Drake furono celebrate dal poeta patriottico vittoriano Henry Newbolt nel poema Il tamburo di Drake. Un poema intitolato allo stesso modo fu anche scritto dalla poetessa tardo vittoriana Norah M. Holland.

Secondo il fumettista Don Rosa, Drake ha posto nella sua Nuova Albione (in questo caso, nel nord della California) le basi per Paperopoli, fondando il forte Drakeborough, trasformato poi in Duckburg.

[Modificato da Rurik Forgiaferro 19/07/2006 11.41]



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Sindaco
Sommo Cancelliere Anseatico
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19/10/2007 22:27
 
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Re: Re:
Benjamin Martin, 10/07/2006 19.59:



Volevo dare qualche altra piccola notizia sul questo pirata, visto che è quello più vicino al periodo di Patrician III.

Klaus Störtebeker

Dopo la prima sconfitta inflitta ai pirati dalla città di Amburgo, Klaus Störtebeker fuggi nei Paesi Bassi da dove raggiunse poi l’ isola di Helgoland che fece diventare il suo “covo”. Da questa isola Störtebeker contò di attaccare le navi inglesi e di rendere insicuro il commercio sul Mare del Nord. Le città anseatiche allestirono un’altra volta una flotta che ebbe per obiettivo di porre fine al saccheggio. Störtebeker e i suoi uomini furono definitivamente sconfitti, catturati e portati ad Amburgo.
Nel 1400 o 1401, la data è incerta, essi furono decapitati nel porto di Amburgo.




... trovato qualcosa di interessante!!!

Mercanti o Pirati?

Leggete un po’ cosa ho scovato, sempre dalla mitica Enciclopedia UTET (finita di stampare nel 1970!!!).
Se ci siamo chiesti come mai abbiamo la possibilità di intraprendere una carriera da pirata in Patrician… ecco la motivazione storica.

[si sta parlando della difesa del commercio (Lega) dagli attacchi pirata nel Mare del Nord tra il XIV e il XV secolo]

Nella lunga lotta sviluppatasi con alterne vicende, spesso non è più dato distinguere, per quanto riguarda mezzi e metodi, tra l’uno e l’altro contendente; nel secolo XIV si assiste ad una “pirateria anseatica”, i cui più famigerati esponenti furono Godekins e Stertebeker (eccolo qua!!!), capi di una terribile banda che nel 1932 osò mettere a sacco e bruciare la città di Bergen, allora la città più prospera della Norvegia.
Il pericolo per il commercio era mortale: le varie Hanse si organizzano, Margherita di Svezia e Riccardo II d’Inghilterra inviano una spedizione e finalmente, nel 1402, la flotta di Amburgo distrugge quella pirata catturando Stertebeker, che verrà giustiziato (già ben descritto dalla leggenda riportata da Benjamin Martin).

Altri pirati celebri
Francia
La Dama di Clisson, sposata al nobile Olivier de Clisson, giustiziato per ordine del Re il 2 agosto 1343. La vedova, venduti i beni, si imbarcò con i due figli e si diede alla pirateria, bruciando villaggi, impossessandosi di navi, balzando ella stessa all’arrembaggio seguita dai figli. Ignota la sua fine.
Inghilterra
Causa mancanza di una efficace marina di guerra, i mercanti provvedevano da sé alla difesa dei propri commerci. Nacque così la Lega dei cinque porti (Hostings, Romney, Hythe, Donvers, Sandwich) spesso in lotta con altre rivali, specie della Cornovaglia (Devon, Cornwell, Fowey). Esempi tipici di questi mercanti-pirati furono John Hawley di Dortmonth e Harry Pay di Pool, nel Dorset, che vissero alla fine del secolo XIV.

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Quando avrete inquinato l'ultimo fiume, quando avrete abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo pesce, ucciso l'ultimo bisonte, solo allora vi accorgerete che non potete mangiare tutto il denaro accumulato nelle vostre banche.
RIPRENDIAMOCI LA TERRA
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Governatore
Emerito Economista Anseatico
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23/10/2007 16:51
 
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I pirati sono sempre stati un problema internazionale, anche ai tempi dei Romani.


Perché soccombere al conformismo? Liberati dal giogo delle parole straniere inutili: clicca qui
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30/03/2011 20:47
 
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Io però non sapevo che ai tempi dei romani c erano problemi con i pirati pensavo che cominciarono a creare problemi sopprattutto dopo la scoperta dell America visto che la cominciarono a infestare i mari ad una velocita incredibile [SM=x329206] però alla fine le quattro grandi nazioni coloniali di quel tempo (Spagna,Inghilterra,Francia,Olanda [SM=x329208] )hanno ridotto a cenere i pirati perchè le navi da guerra erano diventate a vapore invece i pirati si erano ancora adattati alle navi con la vela e quindi non ci era voluto molto tempo prima di farli fuori tutti [SM=x329168] ,anche se ancora oggi la pirateria e ancora molto praticata e resta un grave problema per la sicurezza delle acque internazionali [SM=x329202] .SALUTI [SM=x329166] [SM=x329166]
[Modificato da andry007. 30/03/2011 20:48]
Email Scheda Utente
Registrato il: 10/07/2015

Notabile
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13/09/2016 15:59
 
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Nell'800 esisteveno in America i pirati fluviali che scorazzavano per i grandi fiumi come il Mississippi con i battelli a vapore per dare la caccia ai mercanti che utilizzavano le vie fluviali per commerciare ogni genere di merce attraverso gli stati.
Tutto ciò durò fino all'avvento della ferrovia, intorno alla fine dell'800, quando i beni commerciali cominciarono ad essere trasportati in treno invece che via acqua.


In tempestate securitas
(Moneta portoghese del '500)
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