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Sacred

Ultimo Aggiornamento: 06/04/2011 21:20
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29/08/2006 08:44
 
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La signora degli alberi
- … non accetterà mai! - sbottò all’improvviso l’uomo, alzandosi dal tavolo vicino alla porta che separava dalla cucina, rivolgendosi ai suoi due commensali. I tre si accorsero di aver alzato il tono della voce a causa di una loro discussione piuttosto focosa e tornarono a parlare in un sussurro.
Tergot stava seduto al tavolo vicino la porta d’ingresso della “Taverna degli alberi” in un paesino che aveva incontrato per la strada verso il baronato di De Mornet; Timberton, così si chiamava, era un gruppetto sparuto di case di boscaioli il cui lavoro principale era quello di fornire legna al Regno, nel pieno rispetto della foresta, la loro Foresta Madre, così benevola nel concedersi ai propri figli.
Il guerriero si stava ristorando della giornata di cammino con una generosa portata di pollo aromatizzato al ginepro e stava immergendosi nel piatto di verdure stufate quando l’uomo che prima aveva alzato la voce si alzò per incamminarsi nella sua direzione.
- Buona sera a te, forestiero; mi chiamo Sand e ci stavamo domandando, io e i miei amici, se possiamo offrirti una birra
- Perché no - rispose Tergot sicuro delle valutazioni già fatte nei confronti dei tre avventori.
I tre, rinfrancati dalla risposta affermativa, presero coraggio e si sedettero al tavolo con la persona che avrebbe portato alla soluzione del loro problema.
- Devi sapere che qui a Timberton siamo tutti boscaioli - iniziò Sand con un tono intimorito che presto scomparve grazie al cenno di assenso proveniente dal guerriero - e ci guadagniamo da vivere grazie alla Foresta Madre abbattendo gli alberi, ma senza recarle danno… beh, non tutti, evidentemente, la pensano così!
Sand si alzò battendo i pugni delle sue poderose braccia sul tavolo, che scricchiolò; tornò a sedersi per riprendere con calma il discorso.
- C’è una donna che abita nella Foresta e ci accusa ingiustamente di disboscare senza criterio… e per questa nostra presunta malefatta tiene prigioniero un nostro compagno… e dice che non lo libererà fin quando noi staremo qui a Timberton, giurando di rapire ciascuno di noi se non ce ne andiamo… - concluse con voce tremolante.
- Una donna?! E voi vi fate tenere al giogo da una donna?!
- Non giudicare, straniero: tu non sai di cosa è capace Aldayor, signora degli alberi!
Tergot ebbe un sussulto: aveva sentito parlare di Aldayor come di una donna dai grandi poteri magici, ma aveva anche sentito dire che era una donna saggia, che sapeva ben riflettere su ogni sua azione… e se era arrivata a tener prigioniero un boscaiolo un motivo doveva esserci… e sicuramente era più che valido!
- Il vostro amico è con voi da tanto? - chiese Tergot tenendo nascosta la conoscenza della donna.
- È qui da un anno, ma lo conosciamo dalla nascita: i suoi genitori vivevano qui a Timberton, però… - si fece cupa e triste la voce di Sand - furono rapiti con tutta la famiglia dalle guardie di De Mornet in una retata al nostro villaggio quindici anni or sono… poi improvvisamente, all’inizio dell’estate scorsa, ecco che riprende vita la loro abitazione: Vim, così si chiama, era tornato! Ci raccontò di come la sua famiglia fu torturata alla morte, ma lui fu risparmiato, apparentemente senza motivo… o forse perché ancora bambino; non si perse d’animo e rimase ad aspettare il momento giusto per fuggire dalla sua prigionia.
Gli occhi di Tergot si illuminarono, come avessero scoperto d’improvviso la strada giusta da seguire.
- Vi darò una mano a liberare il vostro amico: siete brave persone e non meritate il torto che state subendo!
- Che gli dei siano con te, nostro salvatore! Sapremo ricompensarti della tua buona azione… possiamo sapere chi abbiamo davanti?
- Scusate, sono stato proprio sgarbato: mi chiamo Tergot.
- Che il sole e le stelle siano la tua e la nostra guida, Tergot di Ancaria…!
- E tu come fai a sapere…
- Viviamo in un paesino sperduto, ma che fa sempre parte del Regno, ricordatelo! Anche qui sono arrivate le notizie di un valido guerriero che sta combattendo per il bene della corona!
Dalla taverna si levò una risata liberatoria che risuonò in tutte le baracche dell’abitato.

- Questa radura potrebbe essere un accampamento perfetto: ben protetta dalle incursioni dei nemici grazie alla fitta trama dei rovi, ma abbastanza soleggiata per poter fare da comoda accoglienza… infatti… ecco Aldayor… quanto è bella! Un corpo ben modellato aggraziato dal colore argenteo dei capelli e un viso bello tondo con incastonate due perle color azzurro: proprio degna della sua fama! Su guerriero, fatti coraggio a affrontala con la miglior oratoria che riesci a scovare in te!
Aspettò che voltasse le spalle nella sua direzione per fare i primi passi nello spiazzo antistante la tenda e il focolare; cercò di essere il più silenzioso possibile, ma…
- Fermo dove sei straniero o ti faccio assaggiare la potenza della mia magia! - Aldayor si girò lentamente su se stessa e si fermò a fissare negli occhi Tergot, che ricambiò lo sguardo indagatore - Cosa vuoi da me, guerriero della corona?
- Sono venuto a liberare Vim
- Non te lo permetterò e tu lo sai
- Certo, ma anche tu sai che stai commettendo un errore: non trattenerlo, ma curalo!
Sgomenta, la Signora degli alberi distolse lo sguardo dal guerriero, incrociò le braccia e chiuse gli occhi.
- Non ci provare con me, Aldayor; i tuoi incantesimi tienili per curare, non per affrontare falsi nemici.
- Cosa ne sai, tu, di magie e di cure? Sei un guerriero stupido che vuole solo trarre profitto alle spalle della povera gente, illudendola con le tue maniere di falso nobile gentile.
- Come vuoi, maghetta di poco conto: preparati a ricevere fendenti come pugnali invisibili che si materializzano dalla foresta… perché la Foresta Madre è mia alleata… lei sa che ho la ragione dalla mia parte!
- Come osi, zotico che non sei altro…
Aldayor fece roteare le braccia sulla sua testa per lanciarle improvvisamente nella direzione di Tergot che fu colpito da un lampo di fuoco; ripresosi dalla botta si lanciò con la spada nell’intento di colpire le braccia della rivale, che immediatamente lanciò il suo secondo incantesimo lasciando di stucco l’ex gladiatore: era imprigionato da una gabbia formata da rami rampicanti che avevano preso vita improvvisamente dal suolo!
Il guerriero non si rassegnò e cominciò a far roteare lo spadone nell’intento di liberarsi dalla morsa floreale, ma anche nel disperato tentativo di colpire, sempre alle braccia, Aldayor; un colpo di fortuna o una mossa astuta… a segno! Il corpo della donna cadde a terra stordita e Tergot, immediatamente, si ritrovò libero dai rami viventi evidentemente simbiotici con Aldayor; non si fece sfuggire l’occasione e gli si avventò sopra per bloccarle le braccia con le sue.
- Visto? Mi è bastato un solo colpo… perché la Foresta Madre è dalla mia parte!
- Hai gli occhi buoni, guerriero: come ti chiami?
- Sono Tergot di Ancaria… adesso vuoi darmi retta e liberare il malcapitato?
- Non posso: i boscaioli stanno distruggendo la foresta che è la mia vita!
- Non sono loro; apri i tuoi occhi e scruta bene in quelli del tuo prigioniero: vedrai che non è lui… vedrai lo spirito malvagio dei seguaci di Barold! Che ti succede Aldayor? Ma cosa…
Tergot non poteva credere ai propri occhi: dalla bocca della Signora degli alberi uscì come una nebbia, che, appena dissolta, lasciò alla vista gli splendidi occhi della donna, nel loro colore naturale che era il verde.

- … e scusatemi ancora, amici boscaioli: oramai sapete che non ero io, ma che ero dominata dalla forza malvagia di Barold. Fortunatamente non è stato così per tutta la potenza della mia magia: evidentemente non sono poi così forti come fanno credere questi “seguaci di Barold” - disse in tono irriverente la donna - altrimenti le cose sarebbero andate ben peggio!
- Tutto è bene, ciò che finisce bene! - esclamò solennemente Sand mentre abbracciava ancora il suo ritrovato amico Vim - Ora Timberton è di nuovo un borgo sereno grazie alla prontezza e al coraggio di Tergot: salute e gloria a te, amico guerriero! E se ti capita di tornare dalle nostre parti vieni a far visita nella nostra umile taverna, che un boccale di birra è sempre pronto per te!
- Grazie amici, non mancherò! Salute e gloria a voi tutti e… tenete d’occhio le insidie invisibili della foresta: a chiunque di voi potrebbe capitare la sorte di Aldayor; promettimi di proteggerli - disse quasi sottovoce alle orecchie della bellissima divinatrice che rispose affermativamente con un cenno del capo.
Tergot, sul dorso del suo cavallo, prese la via che proseguiva verso nord-ovest salutato a gran voce dagli abitanti del villaggio intero.
- Grazie, amico dagli occhi buoni! Salute e gloria! - era Aldayor che ancora salutava, con gli occhi umidi di commozione… o forse erano amore e ammirazione…
Il guerriero si voltò per ricambiare con un cenno della mano e un largo sorriso: aveva salvato un’intera comunità senza nemmeno troppa fatica, ma sapeva anche, e soprattutto, di aver ottenuto un valido sostegno per le lotte future.

continua...

[Modificato da f.strillone 29/08/2006 8.45]



Quando avrete inquinato l'ultimo fiume, quando avrete abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo pesce, ucciso l'ultimo bisonte, solo allora vi accorgerete che non potete mangiare tutto il denaro accumulato nelle vostre banche.
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