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A proposito di città... (strategia distributiva per sviluppare tutte le città della Lega)

Ultimo Aggiornamento: 05/04/2007 21:34
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Patrizio
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22/03/2007 16:43
 
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Ferma restando la curiosità di vedere se veramente alcune città sono più rognose di altre e, nel caso, di capire il perchè (ma temo resti un mistero), c’è da dire che, una volta assimilati i meccanismi del gioco, la scelta dell’una o dell’altra città come sede di residenza non cambia moltissimo il livello di difficoltà della partita. Io sono diventato sindaco e governatore risiedendo in tutte le città anseatiche (eccetto forse Visby e Tallin) e sono convinto che questa sia l’esperienza di molti altri giocatori che hanno dedicato parecchie ore a PIII. Se si trattasse solo di ripetere la scalata sociale al rango di governatore, probabilmente avrei già smesso di giocare: resta in realtà la sfida che Strillone ha riassunto in una discussione apposita, cioè far sviluppare al massimo possibile la Lega, il che vuol dire sviluppare al massimo produzioni, commerci e popolazione di tutte le città della Lega.
Se si gioca una partita in quest’ottica, diventare sindaco e governatore è solo uno dei mezzi per raggiungere l’obiettivo e, soprattutto, la scelta della città di residenza diviene una questione quasi marginale.
Molto più importante, per me, è definire dei settori di mappa comprendenti un certo numero di città abbastanza vicine le quali, considerate insieme, siano autosufficienti per il massimo possibile di beni e quindi in grado di sostenersi vicendevolmente nello sviluppo. L’esempio classico è quello del gruppo Lubecca-Rostock-Stettino-Malmoe all’interno del quale c’è alta produzione di tutti i beni (esclusi vino/spezie ed olio/pelli). Naturalmente fra questi gruppi alcune città dovrebbero avere necessariamente una funzione di cerniera. L’idea sarebbe, in questo modo, di far crescere contemporaneamente ( o quasi, almeno come tendenza) tutte le città. Resta da vedere, a parte la difficoltà di seguire il tutto, quale sia, fra le molte possibili, la migliore suddivisione in gruppi per raggiungere questo scopo.
Le mie ultime partite non sono in realtà che variazioni su questo tema alla ricerca della formula giusta ... [SM=g27823]

[Modificato da Von Frhulich 22/03/2007 16.46]



Il sogno segreto dei corvi di Orvieto
è mettere a morte i corvi di Orte (Toti Scialoia)
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22/03/2007 19:04
 
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Re:

Scritto da: Von Frhulich 22/03/2007 16.43
Ferma restando la curiosità di vedere se veramente alcune città sono più rognose di altre e, nel caso, di capire il perchè (ma temo resti un mistero), c’è da dire che, una volta assimilati i meccanismi del gioco, la scelta dell’una o dell’altra città come sede di residenza non cambia moltissimo il livello di difficoltà della partita. Io sono diventato sindaco e governatore risiedendo in tutte le città anseatiche (eccetto forse Visby e Tallin) e sono convinto che questa sia l’esperienza di molti altri giocatori che hanno dedicato parecchie ore a PIII. Se si trattasse solo di ripetere la scalata sociale al rango di governatore, probabilmente avrei già smesso di giocare: resta in realtà la sfida che Strillone ha riassunto in una discussione apposita, cioè far sviluppare al massimo possibile la Lega, il che vuol dire sviluppare al massimo produzioni, commerci e popolazione di tutte le città della Lega.
Se si gioca una partita in quest’ottica, diventare sindaco e governatore è solo uno dei mezzi per raggiungere l’obiettivo e, soprattutto, la scelta della città di residenza diviene una questione quasi marginale.
Molto più importante, per me, è definire dei settori di mappa comprendenti un certo numero di città abbastanza vicine le quali, considerate insieme, siano autosufficienti per il massimo possibile di beni e quindi in grado di sostenersi vicendevolmente nello sviluppo. L’esempio classico è quello del gruppo Lubecca-Rostock-Stettino-Malmoe all’interno del quale c’è alta produzione di tutti i beni (esclusi vino/spezie ed olio/pelli). Naturalmente fra questi gruppi alcune città dovrebbero avere necessariamente una funzione di cerniera. L’idea sarebbe, in questo modo, di far crescere contemporaneamente ( o quasi, almeno come tendenza) tutte le città. Resta da vedere, a parte la difficoltà di seguire il tutto, quale sia, fra le molte possibili, la migliore suddivisione in gruppi per raggiungere questo scopo.
Le mie ultime partite non sono in realtà che variazioni su questo tema alla ricerca della formula giusta ... [SM=g27823]

[Modificato da Von Frhulich 22/03/2007 16.46]




Grande idea...

Ricorda tantissimo la teoria degli hub di nemo...

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Patrizio
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22/03/2007 20:02
 
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Re: Re:

Scritto da: Bernhard Riemann 22/03/2007 19.04
Ricorda tantissimo la teoria degli hub di nemo...


Credo di capire perchè ti ricorda la discussione sugli hub (che è stata lanciata da Xela [SM=x329172] ), ma questa, scusa se ti correggo, è una cosa un po' diversa, anche se in questo tipo di organizzazione della partita gli hub possono cascare a fagiolo ... [SM=g27823]


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22/03/2007 20:09
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: Von Frhulich 22/03/2007 20.02

Credo di capire perchè ti ricorda la discussione sugli hub (che è stata lanciata da Xela [SM=x329172] ), ma questa, scusa se ti correggo, è una cosa un po' diversa, anche se in questo tipo di organizzazione della partita gli hub possono cascare a fagiolo ... [SM=g27823]



Mi rendo conto che è diverso...ma dovrai ammettere che in questo modo saranno necessarie delle città che fanno da centro di smistamento per le merci che arrivano da lontano e avrai bisogno di grandi convogli che spostano grandi quantità di merci da un centro di smistamento all'altro...

Soprattutto quando le città sono molto sviluppate e quindi necessitano di tantissime risorse...

[Modificato da Bernhard Riemann 22/03/2007 20.11]

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Patrizio
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22/03/2007 21:44
 
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Dipende: gli scenari possono essere, a seconda delle scelte, molto diversi.
Si può fare qualche esempio, giusto per capirsi, e chiedo scusa se questo mi porta a fare dei post un po’ lunghi ( così Little potrà sfottermi! [SM=g27824] ).
Partendo da nord est si potrebbe individuare un primo gruppo (Tallin, Ladoga, Novgorod) che possono avere (prendo in considerazione solo le produzioni alte):carne e cuoio, birra, pesce, cereali, utensili(con legno,ferro,canapa in zona). Il convoglio che fa girare le merci tra queste tre città, anche se costituito da caravelle (c’è Novgorod) non dovrebbe essere gigantesco e, soprattutto, ha un itinerario non molto lungo.
Un secondo gruppo potrebbe essere Stoccolma,Visby,Riga,Danzica (con la variante Thorn), città che, a parte vino/spezie, producono tutte le merci e per il quale vale grosso modo lo stesso discorso.
L’idea è che ogni gruppo dovrebbe essere autosufficiente per le merci che sono prodotte nelle città che ne fanno parte, almeno in prospettiva finale, cioè Tallin e Ladoga debbono avere carne e birra da Novgorod, Tallin deve fornire gli utensili a Ladoga e Novgorod e così via… Naturalmente poi il primo gruppo ha bisogno di fornirsi di stoffe,lana,ceramiche e qui entrano in scena quelle che avevo definito le “città cerniera” che assomigliano molto agli hub della vecchia discussione, anche se non si tratta necessariamente della stessa cosa. Nell’esempio fatto, in pratica, tra Visby, Riga ed eventualmente Thorn dovranno essere prodotti miele, stoffe, lana e ceramiche eccedenti il bisogno delle città del gruppo in modo da poter fornire di questi prodotti anche le prime tre città che non li producono (o che li producono in maniera non intensiva); in questo caso Visby e Tallin si candidano ad essere le città cerniera attraverso le quali avviene questo scambio ed attraverso cui, inoltre, le pelli prodotte nelle città di nord est possono essere smerciate a sud. Mi fermo a questi soli esempi, se no scrivo un romanzo, ma è evidente che possono moltiplicarsi e che, con le stesse città si posso ipotizzare raggruppamenti diversi che tengano conto delle produzioni (anche dei beni ausiliari!) e delle distanze.
Quello che si vorrebbe evitare, nei limiti del possibile, è proprio che un immane convoglio debba fornire uno sproposito di città con una rotta lunghissima.
Quello che si vorrebbe ottenere, invece, è che ogni città sviluppi al massimo le sue alte produzioni a favore suo e delle città più vicine.


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22/03/2007 22:59
 
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Re:

Scritto da: Von Frhulich 22/03/2007 21.44
Dipende: gli scenari possono essere, a seconda delle scelte, molto diversi.
Si può fare qualche esempio, giusto per capirsi, e chiedo scusa se questo mi porta a fare dei post un po’ lunghi ( così Little potrà sfottermi! [SM=g27824] ).
Partendo da nord est si potrebbe individuare un primo gruppo (Tallin, Ladoga, Novgorod) che possono avere (prendo in considerazione solo le produzioni alte):carne e cuoio, birra, pesce, cereali, utensili(con legno,ferro,canapa in zona). Il convoglio che fa girare le merci tra queste tre città, anche se costituito da caravelle (c’è Novgorod) non dovrebbe essere gigantesco e, soprattutto, ha un itinerario non molto lungo.
Un secondo gruppo potrebbe essere Stoccolma,Visby,Riga,Danzica (con la variante Thorn), città che, a parte vino/spezie, producono tutte le merci e per il quale vale grosso modo lo stesso discorso.
L’idea è che ogni gruppo dovrebbe essere autosufficiente per le merci che sono prodotte nelle città che ne fanno parte, almeno in prospettiva finale, cioè Tallin e Ladoga debbono avere carne e birra da Novgorod, Tallin deve fornire gli utensili a Ladoga e Novgorod e così via… Naturalmente poi il primo gruppo ha bisogno di fornirsi di stoffe,lana,ceramiche e qui entrano in scena quelle che avevo definito le “città cerniera” che assomigliano molto agli hub della vecchia discussione, anche se non si tratta necessariamente della stessa cosa. Nell’esempio fatto, in pratica, tra Visby, Riga ed eventualmente Thorn dovranno essere prodotti miele, stoffe, lana e ceramiche eccedenti il bisogno delle città del gruppo in modo da poter fornire di questi prodotti anche le prime tre città che non li producono (o che li producono in maniera non intensiva); in questo caso Visby e Tallin si candidano ad essere le città cerniera attraverso le quali avviene questo scambio ed attraverso cui, inoltre, le pelli prodotte nelle città di nord est possono essere smerciate a sud. Mi fermo a questi soli esempi, se no scrivo un romanzo, ma è evidente che possono moltiplicarsi e che, con le stesse città si posso ipotizzare raggruppamenti diversi che tengano conto delle produzioni (anche dei beni ausiliari!) e delle distanze.
Quello che si vorrebbe evitare, nei limiti del possibile, è proprio che un immane convoglio debba fornire uno sproposito di città con una rotta lunghissima.
Quello che si vorrebbe ottenere, invece, è che ogni città sviluppi al massimo le sue alte produzioni a favore suo e delle città più vicine.



Scusa se ti ho fatto fare un romanzo ma ora è tutto più chiaro...davvero molto interessante...complimenti...
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25/03/2007 12:32
 
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Infatti questo può essere (anzi è) il criterio migliore per scegliere in definitiva quali rotte organizzare (vale anche per le rotte commerciali automatiche senza produzioni proprie, e infatti è un po' quello che intendevo col citare le ATO nel filone sulla sfida di creazione di rotte) e di conseguenza, se si opta per tale soluzione, dove piazzare i centri di smistamento e per servire quali città.
Naturalmente, funziona solo quando tutte le città sono piuttosto sviluppate, perché è molto meglio sviluppare una produzione dapprima in una sola città per esportare in tutte le altre piuttosto che organizzare fin dall'inizio il sistema ideale e portare avanti lo sviluppo di tutte le città in parallelo.
Insomma, se devo sviluppare il Mare del Nord partendo da Danzica lo farò, almeno all'inizio, importando grandi quantità di beni primari e utensili da Danzica e Stoccolma (o Lubecca, a seconda), infischiandomene dei costi di trasporto, finché non posso contare su una produzione locale solida.


Perché soccombere al conformismo? Liberati dal giogo delle parole straniere inutili: clicca qui
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25/03/2007 13:12
 
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Re:

Scritto da: Nemo89 25/03/2007 12.32
Infatti questo può essere (anzi è) il criterio migliore per scegliere in definitiva quali rotte organizzare (vale anche per le rotte commerciali automatiche senza produzioni proprie, e infatti è un po' quello che intendevo col citare le ATO nel filone sulla sfida di creazione di rotte) e di conseguenza, se si opta per tale soluzione, dove piazzare i centri di smistamento e per servire quali città.
Naturalmente, funziona solo quando tutte le città sono piuttosto sviluppate, perché è molto meglio sviluppare una produzione dapprima in una sola città per esportare in tutte le altre piuttosto che organizzare fin dall'inizio il sistema ideale e portare avanti lo sviluppo di tutte le città in parallelo.
Insomma, se devo sviluppare il Mare del Nord partendo da Danzica lo farò, almeno all'inizio, importando grandi quantità di beni primari e utensili da Danzica e Stoccolma (o Lubecca, a seconda), infischiandomene dei costi di trasporto, finché non posso contare su una produzione locale solida.




Concordo...

Anche perché è chiaro che all'inizio sia più facile sviluppare la propria città e quelle vicino e non è economicamente conveniente spingersi lontano per sviluppare le altre città (soprattutto se si dispone già delle stesse merci che producono)...

Con la teoria delle super celle di Von (ti va se la chiamo così??) invece una volta sviluppata la propria zona ci si può dirigere in un'altra che dopo pochi mesi sarà totalmente (o quasi) autosufficiente...

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28/03/2007 17:26
 
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Anch'io seguo molto la teoria delle supercelle,parto da Lubeck e sviluppandola cresce la domanda di merci, così faccio crescere il numero di navi in zona per i rifornimenti.
Le città in zona crescono grazie alle industrie che impianto.
Ad un certo punto, mi trovo con dei residuati in magazzino, è il segnale che il mercato è saturo, un altro messaggio è che le rotte dopo un po' si bloccano per carico eccessivo.
A questo punto è ora di cambiare zona...
In una partita avevo sviluppato tutte le zone, i profitti erano di 1.000.000 marchi al mese. [SM=g27828]
P.s: è possibile impostare rotte automatiche verso il mediterraneo? [SM=g27833]


Appassionati di strategy? vieni nel nostro forum:
giochi di strategia

Campione in carica di ff4 del forum giochi di strategia


Mikaijl si piazzo di fronte al balrog, piantò il bordone nella roccia e gli disse:


TU.... NON PUOI.... SPAMMARE!!!

CO-HEAD OF SLYTHERIN HOUSE
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28/03/2007 20:23
 
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Re:

Scritto da: $Mikaijl Bovrosz$ 28/03/2007 17.26
Anch'io seguo molto la teoria delle supercelle,parto da Lubeck e sviluppandola cresce la domanda di merci, così faccio crescere il numero di navi in zona per i rifornimenti.
Le città in zona crescono grazie alle industrie che impianto.
Ad un certo punto, mi trovo con dei residuati in magazzino, è il segnale che il mercato è saturo, un altro messaggio è che le rotte dopo un po' si bloccano per carico eccessivo.
A questo punto è ora di cambiare zona...
In una partita avevo sviluppato tutte le zone, i profitti erano di 1.000.000 marchi al mese. [SM=g27828]
P.s: è possibile impostare rotte automatiche verso il mediterraneo? [SM=g27833]



Non è possibile...ma in ogni caso non è un grosso problema...

Le spedizioni durano tanto e al rientro si è sempre avvertiti con il vistoso messaggio dei profitti...

E poi si presuppone che preparare una spedizione richieda del tempo e che quindi non sia possibile farle a raffica come i giri che fanno le rotte automatiche...

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Sindaco
Sommo Cancelliere Anseatico
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29/03/2007 11:24
 
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Esempio per il Mare del Nord
Questa discussione comincia a piacermi e a solleticare un pochino la voglia di modificare parzialmente la mia strategia (tanto ci ho fatto l’abitudine).
Il fulcro del tutto, dunque, è mettere bene in evidenza chi produce cosa e cercare di creare dei quadranti in modo che gli stessi siano autosufficienti; visto che questa è la strada da percorrere (e mi sembra di aver capito che siamo tutti d’accordo - per lo meno chi ha già scritto la sua) vediamo di fare un’ipotesi diversa da quella già esposta da Von.
Andiamo nel Mare del Nord a cominciare la nostra partita e scegliamo Amburgo come città di residenza: che si fa? Io mi comporterei in questo modo.
Il quadrante più piccolo e facile da gestire è senza dubbio Amburgo-Brema-Groningen che sarà autosufficiente per la produzione di birra, canapa, cereali, legno, mattoni, pesce, stoffe, utensili e vino (anche se produzione media, quella di Groningen la considero irrinunciabile). Escludendo i beni a produzione media, il fabbisogno trasversale (su ogni città) riguarda carne, cuoio, miele, olio, pece, pelli e sale (le spezie le prendiamo in considerazione dopo).
Affrontiamo ora il primo problema: quali sono le città cerniera più utili a risolvere le carenze? Personalmente sceglierei Ripen (olio, sale) e Londra (carne, cuoio).
Le appena citate città cerniera saranno le città di partenza delle rotte automatiche che mi riforniscono Bergen (ovviamente da Ripen) e tutta l’Inghilterra (ovviamente da Londra).
Come già spiegato dall’introduzione di Von, ambedue le rotte accumulano nelle città cerniera i beni di interscambio per garantire la piena autonomia di ogni settore (per esempio a Ripen la pece di Bergen, ma anche qualche pelliccia visto che le importa).
Londra e tutte le città della costa continentale mi saranno anche utili per fare incetta di spezie a buon prezzo da accumulare ad Amburgo per essere inviate nel Baltico grazie al convoglio che da lassù porterà pelli a non finire.
E qui mi fermo di fronte ad un dubbio, perché rimangono fuori Bruges e Colonia che sinceramente non saprei se far rientrare in un ultimo quadrante piuttosto che in quello della costa inglese… voi che dite? La soluzione logica (anche perché la conosco bene visto che ho già la rotta impostata) sarebbe creare con le due l’ultimo quadrante, soprattutto per ovviare al problema della navigazione fluviale… meglio 2 città piuttosto che 5: di quante caravelle e golette avrei bisogno il giorno in cui mi arrivano tutte a 20.000 abitanti!?!?!? È un quadrante poco autosufficiente, ma dai guadagni garantiti visti i fabbisogni!!! Il quadrante mi fornirà miele e vino da Colonia e altro sale da Bruges.

Precisazione: il tutto sempre scartando le produzioni medie!
Ovvio che poi porterò le ceramiche che produrrò a Ripen, Bruges e Colonia perché non le produrrei MAI a Groningen o ad Amburgo!!!; e lo stesso vale per il ferro di Ripen e Londra… mai lo produrrei a Brema!!!… però un pensierino per Edimburgo e Bergen sì: infatti, nella mia partita, le due città sono quasi autosufficienti per gli utensili (a Edimburgo ho messo fonderie e il legno lo porto da Scarborough; a Bergen ho messo fonderie e segherie).

A conclusione del mio post vorrei fare un’osservazione: rispetto alla mia attuale strategia, questa mi porterebbe ad avere 2 rotte in più da gestire per questo settore di mare, ma anche la possibilità di avere dei convogli meno corposi.

[SM=x329166]


Quando avrete inquinato l'ultimo fiume, quando avrete abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo pesce, ucciso l'ultimo bisonte, solo allora vi accorgerete che non potete mangiare tutto il denaro accumulato nelle vostre banche.
RIPRENDIAMOCI LA TERRA
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Datore di lavoro
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29/03/2007 12:56
 
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strategia a costellazione
non sono ancora convinto della strategia a settori.
un alternativa potrebbe essera quella a stella, ansi stelle (la definizione è bruttina, se qualcuno ne trova una migliore è ben accetta).
mi spiego meglio. parlo di quella forse più elementare, prendere una città (inizialmente magari quella di residenza) e far convogliare li tante rotte (ogniuna proveniente da una/due città) quante servono a far arrivare tutti i prodotti necessari. In qwuesto modo fa da smistamento, riceve-invia merci in tutte le altre.Completato questo sistema solare praticamente autosufficiente se ne possono creare altri in altre zone. Le città centrali dei vari sistemi potrebbero essere poi collegate da navi che trasportano merci che si trovano solo nelle zone estreme (pelli, vino)
Pro:
-in questo modo possiamo scegliere un numero di imbarcazioni adeguato alle necessità, senza far viaggiare convogli immensi che per alcune tratte viaggiano vuoti.
-programmare le rotte diventa più semplice, si aggiungono dalla città di partenza le merci che mancano un quella di arrivo.
-possiamo trasportare praticamente tutte le merci prodotte nella città centrale, controllando in modo agevole se c'è un eccesso di produzione, facendo solo rari passaggi di controllo nelle altre (anche la costruzione di magazzini dovrebbe essere concentrata in quella centrale)
Contro
-un alto numero di rotte, quindi necessità di molti capitani
-in fase iniziale si rendono necessarie più imbarcazioni (in seguito il numero dovrebbe essere invece minore

Ho sperimentato questa strategia più volte ma non in modo sistematico, quindi questa è più una richiesta per avere la vostra opinione, ed eventualmente aggiungere pro o contro.
quando avrò un po più tempo per giocare vedrò di provare questa strategia e di riparlarne (sempre che non venga disconfermata dai fatti) individuando anche quali sono le città che si prestano a fare da "soli" centrali [SM=x329167]
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29/03/2007 15:14
 
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Re: strategia a costellazione

Scritto da: morgan76 29/03/2007 12.56
non sono ancora convinto della strategia a settori.
un alternativa potrebbe essera quella a stella, ansi stelle (la definizione è bruttina, se qualcuno ne trova una migliore è ben accetta).
mi spiego meglio. parlo di quella forse più elementare, prendere una città (inizialmente magari quella di residenza) e far convogliare li tante rotte (ogniuna proveniente da una/due città) quante servono a far arrivare tutti i prodotti necessari. In qwuesto modo fa da smistamento, riceve-invia merci in tutte le altre.Completato questo sistema solare praticamente autosufficiente se ne possono creare altri in altre zone. Le città centrali dei vari sistemi potrebbero essere poi collegate da navi che trasportano merci che si trovano solo nelle zone estreme (pelli, vino)
Pro:
-in questo modo possiamo scegliere un numero di imbarcazioni adeguato alle necessità, senza far viaggiare convogli immensi che per alcune tratte viaggiano vuoti.
-programmare le rotte diventa più semplice, si aggiungono dalla città di partenza le merci che mancano un quella di arrivo.
-possiamo trasportare praticamente tutte le merci prodotte nella città centrale, controllando in modo agevole se c'è un eccesso di produzione, facendo solo rari passaggi di controllo nelle altre (anche la costruzione di magazzini dovrebbe essere concentrata in quella centrale)
Contro
-un alto numero di rotte, quindi necessità di molti capitani
-in fase iniziale si rendono necessarie più imbarcazioni (in seguito il numero dovrebbe essere invece minore

Ho sperimentato questa strategia più volte ma non in modo sistematico, quindi questa è più una richiesta per avere la vostra opinione, ed eventualmente aggiungere pro o contro.
quando avrò un po più tempo per giocare vedrò di provare questa strategia e di riparlarne (sempre che non venga disconfermata dai fatti) individuando anche quali sono le città che si prestano a fare da "soli" centrali [SM=x329167]



Questa è più o meno la tecnica che adottavo io tempo fa...

Il problema è che in questo mdo si favorisce soprattutto lo sviluppo delle città che fungono da centro (quelli che tu chiami soli) lasciando poco sviluppate le altre... Invece con la tecnica di Von si riesce (soprattutto se si gestiscono bene le rotte) a sviluppare tutte le città di un settore più o meno simultaneamente...

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Maestro Mercante
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29/03/2007 15:18
 
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Gestione a HUB (o stella)
Nella mia ultima partita sto sperimentando questa tattica di gioco, dividendo la cartina in settori. Parto da Stettino, che uso anche come centro del primo settore (dove produco tutte le merci primarie). Fanno parte di questo settore : Aalborg (Ferro), Lubeck (Legno mattoni utensili), Rostock (miele ceramiche) , Gdansk (Carne cuoio) Tutte le città periferiche sono collegate a Stettino da convogli navetta che portano a Stettino le merci prodotte dalle altre città e le riforniscono con le merci di cui necessitano. In questo modo devo importare solo vino, olio e pelli.

Quando sarò arrivato a regime (i magazzini di stettino inizieranno ad accumulare merce invenduta), aprirò un nuovo centro di distribuzione (settore 2) che sarà Tallin e gestirà le città di Stoccolma e Visby, Ladoga e Novgorod, Riga e Windau con tre convogli - navetta.

Rimangono altri 2 settori :

Settore 3 : Centro di distribuzione di Ripen, che gestisce le rotte Ripen - Stavanger - Bergen, Ripen - Aalborg - Oslo e Ripen - Amburgo - Brema

Settore 4 : Centro di distribuzione di Londra, che gestisce le rotte Londra - Groningen - Brema, Londra - Bruges - Colonia e Londra - Scarborough - Edimburgo.

I 4 centri saranno collegati come in un sistema di vasi comunicanti, con un grande spostamento di pelli da est a ovest e vino in senso opposto, e cercando di riurre al minimo i fabbisogni per settore per le restanti merci.

Quindi alla fine mi serviranno 4 + 3 * 3 + 3 = 16 rotte automatiche!!!
Dovrò fondare 2 città.... e poi cosa?? Aiuto!!!

Mi chiedo... riuscirò ad arrivare in fondo???
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Patrizio
Sommo Cancelliere Anseatico
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29/03/2007 16:04
 
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Volevo chiarire che, almeno nella mia idea, la questione di rifornire più o meno bene la città di partenza etc. è una questione del tutto secondaria, o almeno, per dire meglio, non ha direttamente a che vedere con l'organizzazione delle città a gruppi ( o a celle, se preferite). Il punto è: dove voglio arrivare in una fase molto avanzata della partita?
Il fatto che tutte le città debbano sviluppare al massimo possibile le proprie produzioni primarie (almeno) è direttamente conseguente allo scopo di far crescere al massimo la popolazione della Lega. Ormai lo sanno tutti: potete fare di tutto e di più ad una città in termini di rifornimenti, lavori pubblici, infrastrutture etc., ma la popolazione più di tanto non cresce se non c'è lavoro. In una situazione in cui tutte le città producono al massimo, si può quindi pensare che l'organizzazione distributiva più logica sia quella che permetta di movimentare il meno possibile le varie merci, quindi con tempi di percorrenza più brevi, con convogli meno numerosi etc. Un gruppo di città relativamente vicine ed il più possibile autosufficienti (cioè per il massimo possibile di prodotti)mi sembra quindi una soluzione ragionevole.
Resta però il fatto che a questa situazione si può arrivare in modi anche assai diversi e passando per diverse fasi organizzative e produttive: non dimentichiamo che (a partita facile) si parte con 30.000, una caravella ed una goletta.
Quello che conta (almeno per me) non è tanto il modo come ci si
arriva, quanto il risultato che si ritiene ottimale.
Strillo ne ha proposta una, per il Mare del Nord, che non coincide esattamente con quello che penso io ...Quello che penso lo dirò poi, perchè ora sono stanco [SM=x329166]


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Maestro Mercante
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29/03/2007 17:02
 
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Re:
Si, il mio scopo è proprio quello di far cresce tutte le città in egual misura. Designare dei centri di distribuzione non implica automaticamente sviluppare queste città più delle altre.

Ad esempio per Ripen , penso di produrvi solo Olio, legno e sale, mentre la città necessita di tutto il resto (quasi tutto) , quindi per rifornirla come si deve devo per forza sviluppare le città limitrofe sfruttando le produzioni alte.

La sezione che include la città di partenza, ovviamente, è un'eccezione, perchè all'inizio è indispensabile cercare di concentrare le produzioni in poche città, per ridurre i costi di trasporto. Quindi prevedo che alla fine Stettino sarà leggermente più sviluppata delle altre (con ben 6 tipi diversi di produzione impiantati!)

Comunque sono proprio curioso di vedere cosa ne verrà fuori!! [SM=g27811]

[Modificato da stware 29/03/2007 17.10]

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continua...
Ritorno al post precedente. Mare del Nord. Io la vedo così:

1° gruppo- Groningen,Brema,Amburgo, Ripen (le prime tre per i motivi che ha detto Strillo, ma anche Ripen che ha l'olio, ferro, sale e media produzione di carne -e là sotto c'è solo Londra che ha grande produzione di carne -
2° gruppo- Groningen,Bruges,Londra, Scarborough, Edimburgo
3° gruppo - Groningen, Colonia
4° gruppo - Groningen, Bergen
Perchè Colonia debba far parte a sè è abbastanza intuitivo; nel caso di Bergen penso sia meglio gestire un convoglio supplementare piuttosto che allungare di circa una settimana il viaggio di uno dei due convogli principali; al più si potrebbe discutere se sia il caso di togliere Edimburgo dal secondo gruppo e fare un gruppo Groningen,Edimburgo, Bergen.
Ho già abbozzato una volta un'organizzazione del genere e mi sembrava buona: le città non erano però ancora sviluppate al massimo. In effetti solo provando si può stabilire cosa sia meglio.


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Re: continua...

Scritto da: Von Frhulich 29/03/2007 17.32
Ritorno al post precedente. Mare del Nord. Io la vedo così:
..............



mi sembra di capire, dalla tua ipotesi, che non prevedi città cerniera... facendo tutto capo a Groningen questa diventa il centro di smistamento per tutto il settore di mare e quindi ci porti tutte le produzioni...


Quando avrete inquinato l'ultimo fiume, quando avrete abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo pesce, ucciso l'ultimo bisonte, solo allora vi accorgerete che non potete mangiare tutto il denaro accumulato nelle vostre banche.
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L'uso dei termini città cerniera o città hub può dar luogo ad equivoci (come abbiamo visto anche in passato) perchè, pur indicando due cose diverse (almeno nella mia idea), possono di fatto trovarsi a coincidere.
Gruppo di città A: producono tutto ciò che serve ad esclusione di miele, ceramiche e pesce.
Gruppo di città B: producono tutto ad eccezione di cereali, carne e stoffe.
La città X, cerniera tra i due gruppi, raccoglie le eccedenze di cereali, carne e stoffe da B per portarli ad A, e raccoglie le eccedenze di miele, ceramiche e pesce da A per portarli a B. Naturalmente, in quanto centro di raccolta, si può anche chiamare hub, ma non lo è per tutto, ma solo per i prodotti da scambiare fra i due gruppi.
Nel caso di Groningen effettivamente le due cose tendono a sovrapporsi, sia per la posizione veramente straordinaria quasi esattamente al centro fra due settori del mare del Nord, sia anche per la presenza, nella mia ipotesi, delle due rotte, Colonia e Bergen per le quali Groningen funge proprio da centro di raccolta e smistamento di tutti i prodotti.

Se prendi, invece, il caso di Novgorod, Tallin e Ladoga, puoi vedere che a queste tre città mancano solo olio, ceramiche e stoffe (vino e spezie a parte, ovviamente, come per tutto il Baltico); ipotizzandole quindi autosufficienti per tutto il resto, Tallin potrebbe fare da cerniera con un altro settore importando questi tre prodotti ed esportando tutte le pelli provenienti dalle 3 città. In questo caso la funzione di raccolta e smistamento sarebbe strettamente limitata a quei prodotti (una cerniera pura e semplice, insomma).


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Re: Re: strategia a costellazione

Scritto da: Bernhard Riemann 29/03/2007 15.14


Questa è più o meno la tecnica che adottavo io tempo fa...

Il problema è che in questo mdo si favorisce soprattutto lo sviluppo delle città che fungono da centro (quelli che tu chiami soli) lasciando poco sviluppate le altre... Invece con la tecnica di Von si riesce (soprattutto se si gestiscono bene le rotte) a sviluppare tutte le città di un settore più o meno simultaneamente...




come dice anche Stvare, non credo che le città che fanno da centro di smistamento debbano necessariamente svilupparsi più delle altre, nelle quali puoi benissimo impiantare produzioni di beni anche maggiori. L'unico inconveniente è quello di dover trasportare alcuni prodotti due volte, cosa comunque non tanto diversa da fare una rotta più lunga che fa il giro di più citta
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Re:

Scritto da: Von Frhulich 30/03/2007 13.32
L'uso dei termini città cerniera o città hub può dar luogo ad equivoci (come abbiamo visto anche in passato) perchè, pur indicando due cose diverse (almeno nella mia idea), possono di fatto trovarsi a coincidere.
........
Nel caso di Groningen effettivamente le due cose tendono a sovrapporsi.......



verstand!

effettivamente, nel mio post mi ero cimentato (a forza) nel capire se ci potevano essere, e quali, quadranti autosufficienti con relative città cerniera: il tuo esempio, che ricalca più o meno la mia strategia nell'attuale partita [a proposito: tra breve arriva l'aggiornamento dato che è passato un altro anno-gioco], è forse tra le migliori impostazioni che si possano dare per questo settore di mare
[SM=x329166]


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Re: Re: Re: strategia a costellazione

Scritto da: morgan76 30/03/2007 13.32


come dice anche Stvare, non credo che le città che fanno da centro di smistamento debbano necessariamente svilupparsi più delle altre, nelle quali puoi benissimo impiantare produzioni di beni anche maggiori. L'unico inconveniente è quello di dover trasportare alcuni prodotti due volte, cosa comunque non tanto diversa da fare una rotta più lunga che fa il giro di più citta



In ogni caso credo che sia inutile scaricare in una città merci che poi devono essere riportate in un'altra città dello stesso gruppo sia per il tempo impiegato nel doppio trasporto sia per il fatto che a lungo andare si formeranno nella città delle eccedenze tali da richiedere la costruzione di magazzini...
Il rischio è che questi magazzini siano ricolmi in certi momenti e quasi vuoti in altri; e la cosa creerebbe degli scompensi nel rifornimento della stessa città centrale...


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Un'osservazione: non so quanto possa valere la pena di produrre materie prime a resa media per il consumo in loco.
In prospettiva, questo riduce la produzione complessiva degli abitanti massimi della città, e quindi il PIL della Lega.
Può darsi che i costi di trasporto risparmiati superino i maggiori costi di produzione, ma personalmente ne dubito.
L'importante è che i convogli non facciano girare troppo a lungo le stesse merci (se per assurdo producessi ferro a Ripen per portarlo a Bergen attraverso una rotta Ripen – Amburgo – Brema – Groningen – Colonia – Bruges – Londra – Scarborough – Edimburgo – Bergen, è evidente che la rotta sarebbe assia inefficiente; ma basterebbe invertire il senso di rotazione per risolvere il problema), e che non viaggino troppo vuoti, cioè non siano troppo sovradimensionati per i propri compiti (ad esempio, se ho Amburgo e Brema molto sviluppate e uso un convoglio enorme per portare cereali e pesce a Brema e riportarne ad esempio mattoni e utensili, sarebbe una follia prolungare la rotta a Londra per portare indietro pochi carichi di stoffe).
D'altro canto, facendo passare un convoglio da Groningen a Londra a mio parere tanto vale fare un salto a Bruges per vedere di arraffarsi qaulche barile di spezie e di sale a buon prezzo, per non parlare delle ceramiche).
Le città periferiche sono un problema da risolvere: Colonia sarà bene rifornirla con un convoglio apposito di caravelle, che però è bene usare anche per Bruges (cosí si fa anche qualche scambio diretto), ma poi per fare meo strada possibile a questo convoglio forse la cosa migliore è predisporre il centro di smistamento a Groningen.
Anche Bergen è un problema: e le possibilità sono a)prolungare una rotta che passa per Edimburgo, b)prolungarne una da Oslo, c)allestirne una diretta da un centro di smistamento nel mare del Nord. Dipende dallo sviluppo delle altre città (vedi punti precedenti) e dalle produzioni: se a Oslo si produce ferro e legname, può essere conveniente collegare la città con Bergen, perché si scambiano ferro e legname e utensili permettendo di non appesantire troppo il convoglio; ma se si è deciso di produrre utensili a Lubecca, legname e mattoni a Oslo, carne e pesce ad Aalborg, utensili a Edimburgo, legname e stoffe a Scarborough, lana e ferro a Londra, può essere conviente produrre carne a Bergen per il Mare del Nord.

Ma mi fermo qui, perché mi sono un po' perso e non ricordo le produzioni alte e medie...


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Re:

Scritto da: Nemo89 30/03/2007 22.31
Un'osservazione: non so quanto possa valere la pena di produrre materie prime a resa media per il consumo in loco.


Se posso, cerco di non farlo mai, con l' eccezione del legno, se non ho molto vicina una città che ne ha una produzione alta. Es., se produco utensili a Scarborough, utilizzo la produzione media di legno della città piuttosto che trasportarlo da Groningen che invece mi va a fagiolo per Brema, dato che è ad un tiro di schioppo.
Pensandoci, ho fatto diverse volte ricorso alle produzioni medie di carne: in effetti tenere dietro alla richiesta di carne quando la popolazione aumenta spesso mi risulta molto difficile.



Le città periferiche sono un problema da risolvere: Colonia sarà bene rifornirla con un convoglio apposito di caravelle ...
Anche Bergen è un problema



Infatti anche Bergen preferisco rifornirla con un convoglio dedicato (che può, o meno, passare da Edimburgo: dipende...). Credo che la diretta con Groningen, nodo di scambio nel mare del Nord, sia la migliore; è vero che anche Oslo è vicina, ma io preferisco inserire Oslo in una rotta Lubecca-Aalborg-Oslo che ho provato tante volte e mi soddisfa.

[Modificato da Von Frhulich 31/03/2007 0.10]

[Modificato da Von Frhulich 31/03/2007 0.10]



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31/03/2007 22:17
 
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Re: Re:

Scritto da: Von Frhulich 31/03/2007 0.07
Credo che la diretta con Groningen, nodo di scambio nel mare del Nord, sia la migliore; è vero che anche Oslo è vicina, ma io preferisco inserire Oslo in una rotta Lubecca-Aalborg-Oslo che ho provato tante volte e mi soddisfa.

Credo anch'io che sia la soluzione migliore, se non si ha la possibilità di fare qualche scambio nel corso della rotta, del genere di quelli di cui ho parlato prima.


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