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Assedio di Groningen PARTE 7

L’alba del 15 Ottobre 1307 sorse più pallida del solito. Groningen continuava a resistere agli attacchi del Generale che da quasi due giorni cingeva d’assedio la città.
Finora non si erano ancora verificati scontri diretti in quanto entrambi gli schieramenti miravano a sgretolarsi a vicenda risparmiando le forze il più a lungo possibile come se fossero in attesa di un evento inaspettato.
Fuller si svegliò che era quasi mezzogiorno disturbato dal bussare incessante di qualcuno alla porta della guardiola. Rendendosi conto dell’ora tarda si alzò in fretta dal letto ricomponendosi in pochi secondi e gridando all’insistente ospite di farsi avanti.
Immediatamente ricordò di aver chiuso la porta col chiavistello la sera prima ma rimase stupito quando un messaggero che portava un pacco fece capolino nella stanza.
Senza badare troppo al fatto strano prese il pacco congedando il messaggero e l’aprì.
All’interno come ebbe modo di constatare, erano riposte una serie di lettere e rapporti dei capitani nemici. Tutti i documenti erano firmati e indirizzati ad un solo uomo, il Generale della Brigata D’acciaio meglio conosciuto come Generale Franz.
Fu così che i suoi sospetti presero rapidamente solidità derivante dalla conferma ottenuta. Fuller infatti era convinto di aver già visto la tattica usata nell’assedio in questione e solo un uomo era in grado di attuarla al meglio come stava accadendo a Groningen.
I suoi pensieri si persero così nei tempi passati, ricordò le strenue battaglie combattute al fianco del fidato compagno Franz, di come gli salvò la vita in più di una occasione e di come se la scamparono in situazioni disperate.
Il comandante non poté fare a meno di maledire la sorte che aveva condotto Franz a Groningen come suo nemico e quindi sperò fervidamente che qualcosa accadesse per cambiare la situazione.
Un piccolo foglio di pergamena cadde dal mazzo che teneva in pugno e questo ebbe il potere di destarlo dai ricordi, raccolse il messaggio che portava la firma dell’Oscuro e borbottò silenziosamente non potendo fare a meno di notare il conto da pagare.

“Generale cosa avete intenzione di fare??!!”
“spostatevi di qui!, lasciatemi passare voglio provare un’altra tattica”.
Franz era montato sul suo cavallo da guerra e stava preparandosi per andare a parlamentare dato che aveva impugnato la bandiera bianca.
I capitani raggiunsero in fretta il loro generale per dissuaderlo dall’idea ma Franz era deciso ad andare fino in fondo. A questo punto Herik si pose davanti al cavallo del Generale e parlò sommessamente,
“Perché lo fate Generale?, lo sapete anche voi che non vi risparmieranno. Avete visto cosa hanno fatto a Herman quei vigliacchi, credete che con voi saranno magnanimi?”
Franz si abbassò a livello del capitano e rispose: “Herik, un infiltrato questa notte ha sottratto documenti dalla tenda principale, sai cosa significa questo?…. che dobbiamo agire immediatamente scoprendo le nostre carte. Se intimiamo loro una resa minacciando di far intervenire l’esercito del principe appostato a Nord forse c’è la possibilità che cedano. Non possiamo far altro, ora conoscono i nostri piani, tutto può diventare molto più rischioso per la Brigata, devo andare”.
Herik fece un cenno con la testa e si fece da parte lasciando passare il Generale che si avviò verso la città nemica.

“Comandante!!! Comandante!!!” gridò la vedetta della torre.
Fuller salì in pochi istanti la scaletta di pietra che portava alla base della torre attirato dal richiamo.
“Che c’è? Avete visto qualcosa?”,
“Signore un uomo a cavallo si avvicina rapidamente alle mura, porta una bandiera bianca; dobbiamo avvisare il sindaco?” chiese la guardia.
“No!! Lasciate stare quel pidocchio, me ne occupo io. Non aprite il fuoco deve essere un messaggero”.
Fuller terminò la frase e raggiunse di corsa il cancello principale delle mura.
“Aprite presto!!” disse alle guardie poste nel corpo di guardia.
Il pesante cancello di ferro battuto cominciò a cigolare mentre le robuste catene lo sollevavano, lo sconosciuto a cavallo si fermò a pochi metri da esso attendendo che qualcuno si presentasse a colloquio. Quando Fuller sbucò fuori dal corpo di guardia, Franz avvertì un colpo al cuore paragonabile ad una pugnalata alle spalle.
Immediatamente riconobbe il comandante, i due erano stati grandi amici e compagni d’arme per anni ed ora la sorte li aveva fatti incontrare proprio qui.
Franz e Fuller si scrutarono per qualche secondo finché il generale prese la parola,
“Non avrei mai creduto di rivederti in una situazione simile Fuller, non nascondo che sono sorpreso”.
“Lo stesso vale per me Franz” rispose il comandante.
“Siamo uomini di guerra e mercenari, non dovremmo sorprenderci di queste cose. Mi spiace solo che oggi, qui a Groningen, siamo su due fronti opposti.” disse Franz con un leggero sorriso accentuato.
Passarono alcuni secondi mentre i due si studiavano dopo anni.
“Ricordo che una volta eri un uomo d’onore, invece ora noto che ti sei abbassato a saccheggiare città innocenti e ha spargere morte inutilmente, forse i tempi sono cambiati” rispose Fuller con ironia.
Franz parve alterarsi “Che diavolo stai dicendo?, io sono un uomo d’onore!, ed anche la mia Brigata. Che mi dici di te che guidi un esercito di traditori del Principe. Definiresti innocente una città che si è ribellata e non paga le tasse da mesi??”
“Di certo il sindaco Ubner non è un sant’uomo ma non infangherai ulteriormente il suo nome con false accuse”
“Ahh siiii! Chiedi al tuo sindaco di mostrarti i registri e le note di accredito emesse negli ultimi due anni e poi vedrai se non sono state falsificate. Comunque basta così, sono qui per porvi una proposta di resa. Se l’accetterete non verrà sparso altro sangue, altrimenti faremo intervenire le forze del Principe stanziate a Nord e con il loro numeroso esercito non avrete scampo.” concluse il Generale.
Fuller emise una nota di disprezzo nei confronti del suo interlocutore e riprese il dialogo con rinnovato sarcasmo, “Da quanto tempo ti fai anche aiutare durante gli assedi, ti sei forse arrugginito con gli anni? O la tua Brigata non è più come una volta?”
“Taci bifolco! Se non ci fossero state fughe di informazioni su questa operazione non avreste avuto neanche il tempo di preparavi con le brache alzate” rispose furente Franz.
“Fughe di informazioni!, Cerchi forse di confondermi?. Che tattica stai utilizzando?…, sono mesi che siamo a conoscenza dell’arrivo di forze nemiche e tu vuoi farmi credere che non ne sai niente?”.
“Cosa???…, voi eravate a conoscenza dell’operazione da mesi???” chiese Franz incredulo.
“Certo!, come credi abbiamo avuto il tempo di riarmare le torri ed organizzare l’esercito!” rispose Fuller.
Franz ebbe un attimo di esitazione capendo che qualcosa non quadrava, fin dal primo giorno di assedio si era accorto di certi eventi che non stavano andando come stabilito. Troppi fatti erano fuori luogo e la discussione con Fuller ne aveva dato conferma. Ripensando agli incontri avuti nella tenda con i suoi capitani ricordò la terribile accusa di tradimento mossa da Herik e non poté fare a meno di pensare che forse non aveva torto.
Il comandante scrutò il Generale posto di fronte con aria indagatoria e presto comprese il conflitto interiore dell’uomo, segno che non stava mentendo su ciò che aveva detto. La situazione era parsa sospetta anche a lui e tutto quanto puzzava di tremendo imbroglio.
Dopo alcuni minuti il Generale si distolse dai suoi pensieri e tornò a fissare Fuller, “Propongo una tregua ufficiale finché non chiarirò questa faccenda, non sarà aperto il fuoco fino a nuovo ordine!”
“D’accordo” disse annuendo il comandante che ora stava già pensando di scambiare due parole con una certa persona.
Il Generale fece voltare il suo cavallo e tornò al campo, Fuller rimase a guardarlo mentre scompariva dietro una collina.

Continua…

[Modificato da Rurik Forgiaferro 15/04/2006 23.28]



"I fuochi segreti dei nostri cuori bruciano nel ricordo di dure perdite e di eroi uccisi ma, come la pietra da cui siamo venuti, resistiamo "