00 06/06/2006 08:40
Lydia
- Dobbiamo raddoppiare gli uomini a guardia del guado: oramai tutti i Tagliagola sono dalla parte di Scoundrel. Quel maledetto Orco… se solo potessi dimostrare che è De Mornet a manovrarlo… o capire in che modo lo tiene soggiogato!
La voce del Tenente Trevillont era dura come il compito che svolgeva nella città: nelle ultime due settimane Port Valum era stata messa a sacco dagli orchi, tagliagola e orchetti comandati dal valoroso Scoundrel, un orco alto più di due metri famoso nel regno per aver sconfitto un drago del ghiaccio.
- E tu chi diavolo sei? - continuò il Tenente alla vista di Tergot, che era entrato nel frattempo nella sala degli arazzi.
- Ehm… sono qui per consegnarvi questo, signore…
- Quand’è così… fatti avanti, su… - Trevillont vide l’anello al dito del guerriero e, riconosciuto, cambiò immediatamente tono di voce - fatti avanti straniero; dimmi, come sta il mio amico Boleys?
- Sono Tergot di Ancaria, guerriero al servizio della Corona… - disse solennemente Tergot, chinando leggermente il capo - quando l’ho lasciato, il Comandante era angosciato, ma non so dirti di più.
Il tenente, a quella dichiarazione, aprì freneticamente il dispaccio; con ansia lesse il contenuto e con veemenza cominciò ad imprecare.
- Adesso vado al suo castello e lo uccido con le mie mani… questa volta non la passa liscia… è giunto il momento di agire senza pensarci su troppo… avessimo un solo indizio, uno solo!!!
I suoi passi divennero quasi corsa sui sette metri di tappeto che coprivano il vecchio marmo della sala. Improvvisamente si fermò per avvicinarsi al guerriero; riprese il suo tono normale, quello di un uomo alto e di grossa corporatura, ma con uno sguardo dolce e buono.
- Sei quello che ha fatto fuori Julius, vero? Hi hi hi - scoppiò a ridere - ha finalmente trovato ciò che si meritava quella canaglia! Senti… Tergot, ho capito bene? … ho bisogno di te per rintracciare una fanciulla che si è persa nella foresta e di questi tempi nessuno se la sente di affrontare quel groviglio di rovi e piante: con tutti i nemici della Corona che si danno alla macchia…
- Ritienila cosa fatta, Tenente!
- Bene, grazie guerriero, ma presta la massima attenzione: il tuoi compiti per il Regno sono appena iniziati e… te lo dirò al ritorno. Questa ragazzina si chiama Adelina ed è la figlia del Conte Branem; si è persa nella foresta a sud della nostra cittadina e il tuo compito è di ritrovarla per condurla a casa sana e salva… e “intatta”, mi sono spiegato?
- Ma per chi mi hai preso? - disse infuriato e con la mano sull’elsa della spada il guerriero.
- Calmati, calmati; era solo l’avvertimento di un fidanzato: ci dobbiamo sposare la prossima settimana.
- Scusami, ho interpretato frettolosamente le tue parole.
- Ma ti sei ben presentato: mi piaci, Tergot di Ancaria… e sono contento di averti dalla nostra parte!
- Vale anche per me, Trevillont; riporterò la tua promessa sposa prima di sera, non dubitare.
Così dicendo girò i tacchi ed uscì dalla sala degli arazzi; fece la scalinata di corsa ed uscì sul selciato del cortile antistante il comando dove stava aspettando il fido compagno di viaggio, il ronzino grigio, che si era rinfrancato con un po’ di avena preparata dallo scudiero nella rastrelliera posta tra la fontana e il pozzo.
Montò a cavallo e uscì dalla corte per lanciarsi al galoppo sulla via antistante la locanda, alla cui porta vide il Mastro Birraio intento a parlare con un Nobile del luogo e… via, si trovò in un baleno fuori dalle mura della città proiettato verso il luogo indicato dal Tenente. In un lampo attraversò la radura e, sceso a terra, con circospezione, si avvicinò ai primi rovi che delimitavano la foresta.
- Non so cosa sia più difficile: aprirsi un varco o affrontare un’orda di nemici!? Ma guarda un po’ cosa sono riusciti a combinare: un bel groviglio che… non ci posso credere: nasconde un accampamento di orchi! Ma che sorpresa: una bella fanciulla, capelli rosso acceso e occhi azzurri, legata di fianco al fuoco… si tratta sicuramente di Adelina! Bene, sono solamente in cinque: ne faccio un sol boccone.
Senza esitare si lanciò al centro dell’accampamento e cominciò a menar fendenti sui malcapitati che, anche se alti quasi due metri, caddero come mosche; subito corse verso la ragazza per liberarla… ah… un dolore acuto!!!
Qualcuno lo colpì alle spalle, un orco alto 10 centimetri più di lui, spadone a due mani, corazza rinforzata con squame di drago, occhi rossi dalla furia: era Scoundrel.
I due si studiarono un po’ prima di ingaggiare il duello all’ultimo sangue; Scoundrel partì avvantaggiato per il colpo inferto da codardo, ma Tergot era mosso da una forza mai sentita prima, che veniva dall’animo e dava forza implacabile… ma certo… era sotto la protezione di Irina! Si sentì invincibile e pervaso dalla certezza della vittoria finale che arrivò dopo la battaglia più dura sostenuta nella sua vita: un colpo ad ogni fianco, come aveva imparato nell’arena; uno per braccio e quello finale sul capo, proprio in mezzo alla fronte… perché solo così si poteva uccidere un orco di quelle dimensioni!
Gli occhi della ragazza presero a brillare dalla gioia mentre vide il cavaliere avvicinarsi per liberarla; le mani, le gambe e il nastro a chiuderle la bocca; si gettò al collo del suo salvatore per riempirlo di baci, uno dei quali andò a segno, proprio sulla bocca; la magia di quel momento sarebbe durata in eterno, ma non avrebbe avuto seguito.
- Basta Adelina, non posso! Io ho fatto una promessa…
- Ma che stai dicendo guerriero!? Io non sono Adelina: mi chiamo Lydia, Adelina è legata dentro la tenda!
Scoppiarono in una risata, liberatoria per l’eroe che sentì svanire l’alone di protezione di Irina per essere invaso da quello umano, ma ben più forte, dell’amore. Tergot si ridestò…
- Adelina, quasi mi dimenticavo; andiamo a liberarla, c’è chi l’aspetta con ansia.

- …e questa è la ricompensa per te.
Tergot ricevette la borsa del denaro dal Conte Branem, lo stesso uomo che parlava col Mastro Birraio la mattina.
- Sapevo di potermi fidare di te, guerriero della Corona - disse Trevillont con ampi sorrisi e con la sua ritrovata voce dolce, contento di poter nuovamente abbracciare la sua promessa sposa e di non aver più a che fare con quell’essere orribile corrispondente al nome di Scoundrel.
I tre uomini e le due belle fanciulle erano seduti ad un tavolo della taverna intenti a festeggiare l’evento della doppia liberazione e, soprattutto, il matrimonio che si sarebbe celebrato la settimana entrante; il Tenente aveva già preparato la missione per il gladiatore, ma non voleva salutarlo senza offrirgli una sana ricompensa: un buon boccale di birra!
- Mi spiace interrompere i festeggiamenti, ma devo procedere alle consegne: andiamo Tergot, il dovere ci aspetta.
I due uomini si alzarono sotto lo sguardo mesto dei convitati e, varcata la porta della locanda, andarono a parlare nella tranquillità della sala degli arazzi, presso il Comando; il guerriero lasciò trasparire nello sguardo un momento di tristezza, dovuto all’inevitabile distacco da Lydia; ma non sapeva ancora tutto della sua amata…
- Con questo dispaccio ti devi recare immediatamente a Urekburg, la cittadina a sud-est la cui Contea sta per essere invasa da un vero e proprio esercito di Orchi; là chiederai di Wilbury, sergente presso il Comando; la tua è una missione diplomatica che ti porterà, insieme al Sergente, fino al castello di De Mornet per chiedere aiuto: non credo rifiuterà di prestarci le sue guardie Harim per combattere…
- Ma perché chiedere aiuto a quella canaglia! Piuttosto io gli spezzo…
- Calmati! Quello delle guardie Harim è un corpo speciale, ben addestrato nelle arti di combattimento e… in quelle magiche: sono dei Maghi Guerrieri selezionati, più forti e preparati di qualsiasi loro sodale; il nostro esercito, con il loro aiuto, riuscirà a contrastare il nemico, qualsiasi esso sia! E il Barone è interessato quanto noi a respingere l’invasore…
- Va bene, Tenente. Quando devo partire?
- La tua partenza è subordinata ai preparativi del tuo compagno di viaggio: perché non lo chiedi tu stesso a… - si fermò indicando alle sue spalle.
Tergot si voltò per scoprire la presenza di…
- Lydia!? Ma tu… che ci fai…
- È il nostro miglior agente della Corona: bella copertura, vero?
I due innamorati si abbracciarono e cominciarono a ridere.
- Ti ho burlato, eh? Non lo avresti mai detto che sono al soldo della Corona!
- Effettivamente… sei già pronta? Vorrei partire con il crepuscolo, per non dare troppo nell’occhio!
- Sei un vero guerriero: sapevo di potermi fidare a darti questa missione. Adesso andate, nel cortile sono pronti i vostri cavalli: state in guardia e portate a casa la pelle, chiaro? Salute e gloria, Tergot di Ancaria e Lydia!
- Salute e gloria a te, Trevillont! - risposero all’unisono i due viaggiatori.
Sulla via principale, trovarono il Conte con la figlia che aspettavano per salutarli e ringraziarli ancora; proseguirono ed erano talmente inebriati della reciproca compagnia che non si resero conto di essere ormai giunti fuori le mura… si incamminarono per la via sud, consapevoli del difficile viaggio che li attendeva: l’attraversamento del Deserto di Urek.

continua


Quando avrete inquinato l'ultimo fiume, quando avrete abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo pesce, ucciso l'ultimo bisonte, solo allora vi accorgerete che non potete mangiare tutto il denaro accumulato nelle vostre banche.
RIPRENDIAMOCI LA TERRA