Finalmente è arrivato il mio primo appuntamento con un libro del mitico Le Goff:
La civiltà dell’Occidente medievale
Jaques Le Goff
Giulio Einaudi editore
Ero certo di trovare qualche notizia curiosa… ed eccomi alla condivisione con tutti voi, esimi Patrizi; sono notizie ai più noti, ma attenzione al “botto” finale.
Dal capitolo “L’evoluzione storica - La formazione della Cristianità”
Didascalia introduttiva delle foto
Città dell’Europa centrale al loro apogeo (XIII secolo – inizio del XIV)
…
Nel caso di Lubecca si trattava di una creazione ideata dal duca di Sassonia, Enrico il Leone, che, nel 1159, vuole attirarvi i mercanti dell’orizzonte baltico e slavo.
Essa si appoggiava sul
wik fondato nel 1143 dal conte Adolfo di Schauenburg intorno alla cattedrale, e sul castello innalzato dallo stesso signore al posto di un
grod slavo.
Dal 1230 la città è fortificata entro un perimetro massimo delimitato da Trave e Wakenitz, dove si situano i porti e mulini attivi.
Il centro della città è costituito dal mercato, tutto nelle mani dei mercanti con i negozi, le strade di commercianti e di artigiani specializzati, il municipio e la chiesa si Santa Maria (
Kaufmanns Kirche: chiesa del mercante, caratteristica delle città anseatiche).
È una città aperta al commercio lontano, che si mette rapidamente a capo della Hansa.
In mancanza di monasteri antichi, vi si insediano molto presto domenicani e francescani (1225 e 1227).
…
ed ecco il “botto finale: queste sono due piante della libera città anseatica di Lubecca.
L’ingrandimento della piantina del mercato mi è sembrata una chicca visto che abbiamo una bellissima sezione intitolata proprio al mercato di Lubecca!
Saluti
PS un sincero grazie a Papen che ha scritto un perfetto manuale per la pubblicazione di immagini sul forum: gran bel lavoro veramente.
[Modificato da Papen82 07/04/2006 0.25]
Quando avrete inquinato l'ultimo fiume, quando avrete abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo pesce, ucciso l'ultimo bisonte, solo allora vi accorgerete che non potete mangiare tutto il denaro accumulato nelle vostre banche.
RIPRENDIAMOCI LA TERRA