Barzellette

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Sebastiano Ferrero
00martedì 21 giugno 2005 08:52
[SM=x329199]

Benni è sempre un grande [SM=x329169]

Ed ecco una storiella ripresa su internet:


Una famiglia inglese, in una gita di piacere, visitò una graziosa casetta di proprietà di un pastore protestante, la quale le sembrò particolarmente adatta per la vacanza della prossima stagione estiva.
Tornati a casa, si ricordarono di non aver visto i servizi igienici e così indirizzarono al pastore la seguente lettera:
- Egregio Signor Pastore, siamo la famiglia di alcuni giorni fa, che ha stipulato il contratto di affitto per la casetta di campagna. Non abbiamo visto però il W.C.. Voglia cortesemente illuminarci in proposito. Cordiali saluti.
Ricevuta la lettera il Pastore equivocò sull'abbreviazione W.C., e credendo che si trattasse di una cappella anglicana chiamata Welles Changole, rispose così:
- Gentile signore, ho molto apprezzato la sua richiesta ed ho il piacere di informarla che il luogo a cui si riferisce si trova a Km 12 dalla casetta, il che è molto scomodo, specie per chi è abituato ad andarci con frequenza. Chi è abituato a trattenersi molto per la funzione, è bene che si porti da mangiare, così può stare sul luogo tutta la giornata. Il luogo si può raggiungere a piedi, in bicicletta o in macchina. E' preferibile andare per tempo, per non restare fuori e disturbare gli altri. Nel locale c’è posto per 30 persone sedute e 100 in piedi. I bambini siedono vicino agli adulti e tutti cantano in coro. All'arrivo verrà consegnato un foglio, e chi arriva in ritardo, può servirsi del foglio del vicino. I fogli devono essere riutilizzati anche per le volte successive, per almeno un mese. Vi sono amplificatori per i suoni affinché si possano sentire anche all’esterno. Tutto quanto si raccoglie viene dato ai poveri. Vi sono fotografi specializzati che prendono foto nelle posizioni più disparate, in modo che tutti possano vedere queste persone in atto tanto umano. Distinti saluti.

E 40 consigli per scrivere bene


1. Evita le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi.
2. Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando necessario.
3. Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata.
4. Esprimiti siccome ti nutri.
5. Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc.
6. Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso.
7. Stai attento a non fare... indigestione di puntini di sospensione.
8. Usa meno virgolette possibili: non è "fine".
9. Non generalizzare mai.
10. Le parole straniere non fanno affatto bon ton.
11. Sii avaro di citazioni. Diceva giustamente Emerson: "Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu."
12. I paragoni sono come le frasi fatte.
13. Non essere ridondante; non ripetere due volte la stessa cosa; ripetere è superfluo (per ridondanza s'intende la spiegazione inutile di qualcosa che il lettore ha già capito).
14. Solo gli stronzi usano parole volgari.
15. Sii sempre più o meno specifico.
16. La litote è la più straordinaria delle tecniche espressive.
17. Non fare frasi di una sola parola. Eliminale.
18. Guardati dalle metafore troppo ardite: sono piume sulle scaglie di un serpente.
19. Metti, le virgole, al posto giusto.
20. Distingui tra la funzione del punto e virgola e quella dei due punti: anche se non è facile.
21. Se non trovi l'espressione italiana adatta non ricorrere mai all'espressione dialettale: peso e! tacòn del buso.
22. Non usare metafore incongruenti anche se ti paiono "cantare": sono come un cigno che deraglia.
23. C'è davvero bisogno di domande retoriche?
24. Sii conciso, cerca di condensare i tuoi pensieri nel minor numero di parole possibile, evitando frasi lunghe — o spezzate da incisi che inevitabilmente confondono il lettore poco attento — affinché il tuo discorso non contribuisca a quell'inquinamento dell'informazione che è certamente (specie quando inutilmente farcito di precisazioni inutili, o almeno non indispensabili) una delle tragedie di questo nostro tempo dominato dal potere dei media.
25. Gli accenti non debbono essere nè scorretti nè inutili, perchè chi lo fà sbaglia.
26. Non si apostrofa un'articolo indeterminativo prima del sostantivo maschile.
27. Non essere enfatico! Sii parco con gli esclamativi!
28. Neppure i peggiori fans dei barbarismi pluralizzano i termini stranieri.
29. Scrivi in modo esatto i nomi stranieri, come Beaudelaire, Roosewelt, Niezsche, e simili.
30. Nomina direttamente autori e personaggi di cui parli, senza perifrasi. Così faceva il maggior scrittore lombardo del XIX secolo, l'autore del 5 maggio.
31. All'inizio del discorso usa la captatio benevolentiae, per ingraziarti il lettore (ma forse siete così stupidi da non capire neppure quello che vi sto dicendo).
32. Cura puntiliosamente l'ortograffia.
33. Inutile dirti quanto sono stucchevoli le preterizioni.
34. Non andare troppo sovente a capo.
Almeno, non quando non serve.
35. Non usare mai il plurale majestatis. Siamo convinti che faccia una pessima impressione.
36. Non confondere la causa con l'effetto: saresti in errore e dunque avresti sbagliato.
37. Non costruire frasi in cui la conclusione non segua logicamente dalle premesse: se tutti facessero così, allora le premesse conseguirebbero dalle conclusioni.
38. Non indulgere ad arcaismi, apax legomena o altri lessemi inusitati, nonché deep structures rizomatiche che, per quanto ti appaiano come altrettante epifanie della differanza grammatologica e inviti alla deriva decostruttiva – ma peggio ancora sarebbe se risultassero eccepibili allo scrutinio di chi legga con acribia ecdotica – eccedano comunque le competente cognitive del destinatario.
39. Non devi essere prolisso, ma neppure devi dire meno di quello che.
40. Una frase compiuta deve avere.

[Modificato da Sebastiano Ferrero 21/06/2005 8.55]

caruti
00martedì 21 giugno 2005 09:47
bellissima.[SM=x329168] [SM=x329169] [SM=x329169] [SM=x329172] [SM=x329169] [SM=x329168]

[Modificato da caruti 21/06/2005 9.48]

Don Micky
00martedì 21 giugno 2005 10:24
Ottima questa![SM=x329206] [SM=x329172] [SM=x329189]
Nemo89
00martedì 21 giugno 2005 10:31
[SM=x329195] [SM=x329195]
lordjolly
00martedì 21 giugno 2005 10:50
Questa è di Achille Campanile.
A me fa molto ridere.
[SM=x329167] [SM=x329167]

LA RIVOLTA DELLE SETTE.
La cosa più strana, circa l'avvenimento di cui hanno parlato i giornali e che va sotto il nome di rivolta delle sette, è che essa era stata fissata per le sei. Ma in realtà poteva esser fissata per un'ora qualsiasi, poiché per sette s'intendeva non l'ora, ma le associazioni segrete che pullulano in quel paese. Sette, plurale di setta.
Purtroppo, finché c'è una sola setta, tutta va liscio; ma, quando esse cominciano a moltiplicarsi, si salvi chi può. E questa fu causa non ultima dei guai a cui andò incontro il moto insurrezionale.
Difatti gli organizzatori fissarono la sommossa, come detto, per le sei del pomeriggio. Ora comoda, né troppo presto né troppo tardi che permetteva a tutti di parteciparvi senza scombussolare né l'orario d'ufficio né quello della cena. 1 congiurati si passarono la voce, come è buon uso nelle congiure, e del resto non si può fare diversamente in questi casi, e bisogna farlo con le dovute cautele. Un congiurato, passando accanto a un altro, mormorava in fretta, senza guardarlo, per non dar nell'occhio agli altri passanti:
" Ci vediamo alla rivolta delle sette ".
L'altro credeva che alludesse non alle associazioni, ma alle ore. Né, del resto, poteva stare a domandare spiegazioni, anzi doveva filar via come niente fosse. Così pure, si svolgevano dialoghi di questo genere:
" Anche tu fai parte della rivolta... ".
" ... delle sette, sì. " .
E i capi facevano circolare l'ordine: " Domani, tutti alla rivolta delle sette! Nessuno manchi ".
Conclusione: la maggior parte dei congiurati si presentò alle sette invece che alle sei. Voi capite che, in una faccenda di questo genere, un ritardo può esser fatale. Determinò il fallimento. Fu per questo che, in un successivo tentativo, l'ora della rivolta fu fissata, a scanso d'equivoci, per le sette. Col che gli organizzatori ottennero che, nominando soltanto il moto sedizioso, si diceva contemporaneamente anche l'ora per cui era fissato e, d'altro canto, dicendo l'ora, si indicava anche a quale moto si alludeva, con evidente risparmio di tempo e di spesa, per tutto quello che si riferisce a stampati, circolari, ecc Alcuni più pignoli dicevano:
" La rivolta delle sette delle sette ".
Ora bisogna sapere che le sette, in quel paese, erano una ventina, ma alla rivolta partecipavano soltanto sette di esse, e non fra le più importanti. Quindi fu necessario dire: < La rivolta delle sette sette ", oppure: " La rivolta delle sette sette delle sette ".
Ciò anche quando, prevalendo la tendenza unificatrice, le sette si ridussero a sette.
Ogni setta, era composta di sette membri, i quali erano chiamati i sette delle sette sette, e il loro moto sovversivo si chiamò la rivolta dei sette delle sette sette delle sette.
La cosa grave è che c'era un'altra rivolta, o meglio una controrivolta, un movimento reazionario, insomma, i cui promotori nulla avevano a che fare con la prima e anzi erano contro di essa e contro ogni setta.
Disgraziatamente questi, ignorando che l'altra rivolta era fissata per. le sette, fissarono per la stessa ora anche la loro. Non vi dico quello che successe fra i congiurati delle due parti, che fecero confusioni tremende, sicché gli antisette finirono fra le sette, verso le sette e mezzo, e le sette, fra gli antisette alle sette.
La controrivolta si chiamò la rivolta delle sette degli antisette contro la rivolta dei sette delle sette sette delle sette.
In attesa che essa scoppiasse, i congiurati giocavano a tressette. E questi giuochi passarono alla storia come i tressette della rivolta antisette delle sette, contro quella dei sette delle sette sette delle sette.
Un caso curioso avvenne quando uno dei sette congiurati della rivolta delle sette contro quella dei sette delle sette sette, giocando al tressette verso le sette, si fece un sette ai pantaloni: e questo si dovette chiamarlo il sette dei tressette d'uno dei sette della rivolta antisette delle sette contro quella dei sette delle sette sette delle sette.
Nemo89
00martedì 21 giugno 2005 11:29
[SM=x329168] [SM=x329168]
In genere non mi piacciono troppo i giochi di parole, ma questo è divertente perchè sdrammatizza un po' un problema esagerato dai mezzi di comunicazione di massa...[SM=x329170]
lordjolly
00martedì 21 giugno 2005 12:09
Hai ragione Nemo, è una bella presa in giro (e fa pure ridere).

Mi spiace, però, che non ti piacciano i giochi di parole, perché ne posto un altro, sempre di Campanile (e che a me fa molto ridere):

LA QUERCIA DEL TASSO

Quell'antico tronco d'albero che si vede ancor oggi sul Gianicolo a Roma, secco, morto, corroso e ormai quasi informe, tenuto su da un muricciolo dentro il quale è stato murato acciocché non cada o non possa farsene legna da ardere, si chiama la quercia del Tasso perché, avverte una lapide, Torquato Tasso andava a sedervisi sotto, quand'essa era frondosa.

Anche a quei tempi la chiamavano così.

Fin qui niente di nuovo. Lo sanno tutti e lo dicono le guide.

Meno noto è che, poco lungi da essa, c'era, ai tempi del grande e infelice poeta, un'altra quercia fra le cui radici abitava uno di quegli animaletti del genere dei plantigradi, detti tassi.

Un caso.

Ma a cagione di esso si parlava della quercia del Tasso con la "t" maiuscola e della quercia del tasso con la "t" minuscola. In verità c'era anche un tasso nella quercia del Tasso e questo animaletto, per distinguerlo dall'altro, lo chiamavano il tasso della quercia del Tasso.

Alcuni credevano che appartenesse al poeta, perciò lo chiamavano "il tasso del Tasso"; e l'albero era detto "la quercia del tasso del Tasso" da alcuni, e "la quercia del Tasso del tasso" da altri.

Siccome c'era un altro Tasso (Bernardo, padre di Torquato, poeta anch'egli), il quale andava a mettersi sotto un olmo, il popolino diceva: "E' il Tasso dell'olmo o il Tasso della quercia?".

Così poi, quando si sentiva dire "il Tasso della quercia" qualcuno domandava: "Di quale quercia?".

"Della quercia del Tasso."

E dell'animaletto di cui sopra, ch'era stato donato al poeta in omaggio al suo nome, si disse: "il tasso del Tasso della quercia del Tasso".

Poi c'era la guercia del Tasso: una poverina con un occhio storto, che s'era dedicata al poeta e perciò era detta "la guercia del Tasso della quercia", per distinguerla da un'altra guercia che s'era dedicata al Tasso dell'olmo (perché c'era un grande antagonismo fra i due).

Ella andava a sedersi sotto una quercia poco distante da quella del suo principale e perciò detta: "la quercia della guercia del Tasso"; mentre quella del Tasso era detta: "la quercia del Tasso della guercia": qualche volta si vide anche la guercia del Tasso sotto la quercia del Tasso.

Qualcuno più brevemente diceva: "la quercia della guercia" o "la guercia della quercia". Poi, sapete com'è la gente, si parlò anche del Tasso della guercia della quercia; e, quando lui si metteva sotto l'albero di lei, si alluse al Tasso della quercia della guercia.

Ora voi vorrete sapere se anche nella quercia della guercia vivesse uno di quegli animaletti detti tassi.

Viveva.

E lo chiamarono: "il tasso della quercia della guercia del Tasso", mentre l'albero era detto: "la quercia del tasso della guercia del Tasso" e lei: "la guercia del Tasso della quercia del tasso".

Successivamente Torquato cambiò albero: si trasferì (capriccio di poeta) sotto un tasso (albero delle Alpi), che per un certo tempo fu detto: "il tasso del Tasso".

Anche il piccolo quadrupede del genere degli orsi lo seguì fedelmente, e durante il tempo in cui essi stettero sotto il nuovo albero, l'animaletto venne indicato come: "il tasso del tasso del Tasso".

Quanto a Bernardo, non potendo trasferirsi all'ombra d'un tasso perché non ce n'erano a portata di mano, si spostò accanto a un tasso barbasso (nota pianta, detta pure verbasco), che fu chiamato da allora: "il tasso barbasso del Tasso"; e Bernardo fu chiamato: "il Tasso del tasso barbasso", per distinguerlo dal Tasso del tasso.

Quanto al piccolo tasso di Bernardo, questi lo volle con sé, quindi da allora quell'animaletto fu indicato da alcuni come: il tasso del Tasso del tasso barbasso, per distinguerlo dal tasso del Tasso del tasso; da altri come il tasso del tasso barbasso del Tasso, per distinguerlo dal tasso del tasso del Tasso.

Il comune di Roma voleva che i due poeti pagassero qualcosa per la sosta delle bestiole sotto gli alberi, ma fu difficile stabilire il tasso da pagare; cioè il tasso del tasso del tasso del Tasso e il tasso del tasso del tasso barbasso del Tasso.
Nemo89
00martedì 21 giugno 2005 12:44
Re:

Scritto da: lordjolly 21/06/2005 12.09
Mi spiace, però, che non ti piacciano i giochi di parole, perché ne posto un altro, sempre di Campanile (e che a me fa molto ridere)


Non è che non mi piacciano, però non mi fanno sbellicare dalle risate come quella "storiella" di Benni.
Anche questa qui è arguta, anche se non come l'altra (anche perchè non è riuscito ad accumulare altrettante specificazioni[SM=g27827]).[SM=x329168]
lordjolly
00martedì 21 giugno 2005 13:09
Certo, quella di Benni fa sganasciare, queste di Campanile fanno sorridere (anche se mi sono incasinato al secondo Tasso...)
[SM=x329167] [SM=x329167]
lordjolly
00martedì 21 giugno 2005 15:57
Re: Stefano Benni

Scritto da: Nemo89 20/06/2005 20.27
IL LETTORE FISSATO
Terrore di ogni libraio, il lettore F si riconosce dagli
occhiali molto spessi, dall’andatura decisa e dal
foglietto che tiene in mano. Questo lettore cerca da
mesi, da anni, forse dalla nascita, un libro introvabile, e
in questa ricerca ha ormai consumato l’esistenza.




Io, purtroppo per me, mi sto riconoscendo nel Lettore F. :cryz:
Sto cercando, ormai da un paio di mesi, il libro di Mark Kurlansky "Il Merluzzo. Storia del pesce che ha cambiato il mondo" - Mondadori Editore.
Ho girato tutte le librerie di Milano e, o mi guardano straniti, come se fossi pazzo, oppure sorridono e mi dicono "ah, mi spiace, non ne abbiamo nemmeno una copia". Ho provato ad ordinarlo alla Mondadori e mi hanno detto di provare a passare sabato. Ma io dico, ci sono così tanti matti che leggono la biografia del merluzzo??? [SM=x329211]

Ho provato anche le librerie online (bol, ibs, unilibro) ma nessuno ha nulla. Andrà a finire che lo comprerò in inglese (e per fortuna che me la cavo con quella lingua...)

Qualcuno ha qualche idea??
Nemo89
00martedì 21 giugno 2005 18:35
Re: Re: Stefano Benni

Scritto da: lordjolly 21/06/2005 15.57
Io, purtroppo per me, mi sto riconoscendo nel Lettore F. :cryz:


Beh, spero che tu ti fermi alla parte che hai citato: in tal caso, non hai nulla di cui vergognarti (al contrario di F).


Scritto da: lordjolly 21/06/2005 15.57
Qualcuno ha qualche idea??


Perchè non lo prendi in prestito in biblioteca? Devi prima iscriverti (ma ci vuole un attimo), poi puoi accedere a (credo) tutte le biblioteche di Milano (tranne la Sormani, di sicuro).
Ci vorrà meno tempo che a cercarlo. Guarda qui qual è la biblioteca più vicina a te a possederlo.
Papen82
00martedì 21 giugno 2005 21:18
Re: Re: Stefano Benni

Scritto da: lordjolly 21/06/2005 15.57
Io, purtroppo per me, mi sto riconoscendo nel Lettore F. :cryz:
Sto cercando, ormai da un paio di mesi, il libro di Mark Kurlansky "Il Merluzzo. Storia del pesce che ha cambiato il mondo" - Mondadori Editore.
Ho girato tutte le librerie di Milano e, o mi guardano straniti, come se fossi pazzo, oppure sorridono e mi dicono "ah, mi spiace, non ne abbiamo nemmeno una copia". Ho provato ad ordinarlo alla Mondadori e mi hanno detto di provare a passare sabato. Ma io dico, ci sono così tanti matti che leggono la biografia del merluzzo??? [SM=x329211]

Ho provato anche le librerie online (bol, ibs, unilibro) ma nessuno ha nulla. Andrà a finire che lo comprerò in inglese (e per fortuna che me la cavo con quella lingua...)

Qualcuno ha qualche idea??



Ho inserito il cognome dell'autore in Goooooooooogle e il primo risultato è stato questo.
Tra l'altro mi pare che pure su BOL ci sia, mentre IBS dice che non è disponibile.
lordjolly
00mercoledì 22 giugno 2005 10:38
Grazie Papen e Nemo.
Su Bol l'avevo ordinato, dopo un paio di settimane mi hanno comunicato che non era disponibile, e infatti avevano cambiato la dicitura da "disponibile in tre giorni lavorativi" a "non disponibile". Magari riprovo.
La stessa cosa è successa con Unilibro, che non mi ha più fatto sapere nulla. Proverò con la libreria universitaria, grazie mille, Papen.
Nemo, non avevo pensato alle bibilioteche, proverò a sentirne qualcuna. Grazie anche a te!!!

Vi farò sapere. Tra l'altro, magari c'è qualche cosa sulla nostra beneamata Lega Anseatica. Se lo trovo vi faccio sapere anche quello.
[SM=x329167] [SM=x329167]
Nemo89
00mercoledì 22 giugno 2005 10:58
Re:

Scritto da: lordjolly 22/06/2005 10.38
Tra l'altro, magari c'è qualche cosa sulla nostra beneamata Lega Anseatica. Se lo trovo vi faccio sapere anche quello.


Probabile, anche se loro si occupavano più che altro di aringhe (che sono tuttora per loro come la pasta per noi).
Sebastiano Ferrero
00mercoledì 22 giugno 2005 16:19
Re: Re:

Scritto da: Nemo89 22/06/2005 10.58

Probabile, anche se loro si occupavano più che altro di aringhe (che sono tuttora per loro come la pasta per noi).



In Danimarca trai poveri erano pure usate come dote [SM=x329202] (c)
lordjolly
00mercoledì 22 giugno 2005 18:59
Ma il merluzzo non è sempre stato presente nell'alimentazione nordica? mi sembra che tra Scandinavia, Islanda e Scozia se ne sia sempre consumato parecchio. Se non sbaglio c'è stata, qualche decennio fa, molta tensione tra Islanda e Gran Bretagna per la pesca del merluzzo. [SM=x329216]
In ogni caso, se e quando riuscirò a leggere quel dannato libro, scoprirò tutto [SM=g27828]
caruti
00lunedì 27 giugno 2005 15:28
ecco qui una nuova barzelletta[SM=g27828]

Una bionda partecipa ad un quiz d'intelligenza. Il presentatore le pone i seguenti quesiti:

1. Quanto durò la "Guerra dei cent'anni"?
- 116 anni
- 99 anni
- 100 anni
- 150 anni
La bionda utilizza il jolly e non risponde alla domanda.

2. In qual paese si trova il "Cappello di Panama"?
- Brasile
- Cile
- Panama
- Ecuador
La bionda chiede l'aiuto del pubblico.

3. In quale mese dell'anno i russi festeggiano la "Rivoluzione d'ottobre"?
- Gennaio
- Settembre
- Ottobre
- Novembre
La bionda decide di telefonare ad una sua amica (bionda).

4. Qual era il nome del re "Giorgio V"?
-Alberto
-Giorgio
-Manuele
-Giona
La bionda utilizza il suo diritto a dare una risposta ironica.

5. Da quale animale prendono il nome le Isole Canarie?
-Canarino
-Canguro
-Cavallo
-Foca
La bionda risponde in modo errato e viene eliminata.

Per tua informazione, ecco le risposte esatte:
1. La "Guerra dei cent'anni" durò 116 anni, dal 1337 al 1453.
2. Il "Cappello di Panama" si trova in Ecuador.
3. La ricorrenza della "Rivoluzione d'ottobre" cade il 7 novembre.
4. Il vero nome di re Giorgio IV era Alberto, il re cambiò nome nel 1936.
5. Le Isole Canarie prendono il nome dalla foca, in latino: "Isole della foca".
Sebastiano Ferrero
00lunedì 27 giugno 2005 15:32
Dimentichi l'ultima frase:
"Allora, ce li vogliamo tingere i capelli?"
Papen82
00lunedì 27 giugno 2005 17:29
Re:

Scritto da: caruti 27/06/2005 15.28
3. La ricorrenza della "Rivoluzione d'ottobre" cade il 7 novembre.



Questa la sapevo [SM=x329178]
caruti
00lunedì 27 giugno 2005 17:31
Re:

Scritto da: Sebastiano Ferrero 27/06/2005 15.32
Dimentichi l'ultima frase:
"Allora, ce li vogliamo tingere i capelli?"



[SM=x329196] [SM=x329196] hai ragione[SM=x329196]
lordjolly
00martedì 28 giugno 2005 09:56
Un saluto a tutte le bionde.

Un avvocato e una bionda sono seduti vicini sul treno. L'avvocato si sporge verso la ragazza e le chiede se vuole fare un giochino con lui.
Lei in realta' preferirebbe fare un sonnellino, ma lui insiste dicendo che il gioco e' facile e molto divertente. Il gioco consisterebbe in questo: "Io le faccio una domanda e se lei non sa rispondere, mi da' 5 euro, e viceversa".
La ragazza cortesemente risponde che vorrebbe riposare un po', ma l'avvocato insiste: "Okay, facciamo cosi', se lei non sa la risposta, mi da' 5 euro, ma se sono io a non saper rispondere, gliene do 500!". Pensando di avere a che fare con una bionda e' convinto di poter vincere facilmente il gioco.
A questa proposta la bionda si vede obbligata ad accettare la sfida, se non altro perche' una volta finito il gioco potra' dormire un po'.
Allora l'avvocato inizia con la prima domanda: "Qual e' la distanza tra la terra e la luna?"
Senza dire una parola la bionda tira fuori dalla borsetta una banconota da 5 euro e la porge all'avvocato.
Ora tocca a lei, che chiede all'avvocato: "Qual e' quella cosa che sale per una collina con tre gambe e scende con quattro?" L'avvocato la guarda sbalordito: comincia a cercare sul computer, si collega a Internet per cercare la risposta, ma
non la trova.
Poi manda delle e-mail a varie persone, ma nessuno gli sa dare la risposta.
Dopo un'ora sveglia la signorina bionda e le da' i 500 euro che le spettano Lei ringrazia educatamente e si rimette a dormire. L'avvocato, scocciatissimo, la scuote e le chiede: "Be', ma allora qual e' la risposta?"
Senza dire una parola, la bionda prende 5 euro dal portafoglio, li porge all'avvocato e si rimette a dormire.
Ximin Akrinar
00domenica 24 luglio 2005 12:39
barzellette
Due amici al bar:
Che cosa prendi?
Quello che prendi te...
Ah, va bene. Cameriere, due caffè!
Due caffè anche per me!!
_____________________________________________________________________________________________

Sul giornale:
Nano rimasto cieco
Causa: gli giravano le palle sulla spiaggia!
_____________________________________________________________________________________________

Un nano passeggia e legge su un muro: Abbasso la f...(sapete di cosa parlo, no?)
e commenta: -Era ora!-
Don Micky
00giovedì 28 luglio 2005 11:22
Re: barzellette

Scritto da: Ximin Akrinar 24/07/2005 12.39
Due amici al bar:
Che cosa prendi?
Quello che prendi te...
Ah, va bene. Cameriere, due caffè!
Due caffè anche per me!!
_____________________________________________________________________________________________

Sul giornale:
Nano rimasto cieco
Causa: gli giravano le palle sulla spiaggia!
_____________________________________________________________________________________________

Un nano passeggia e legge su un muro: Abbasso la f...(sapete di cosa parlo, no?)
e commenta: -Era ora!-




[SM=x329189] [SM=x329172] [SM=x329170]
cicciotrovo
00venerdì 29 luglio 2005 00:25
C'è una squadra di 6 ingegneri che deve misurare l'altezza di un' asta porta bandiera ed hanno a disposizione solo una cordella metrica.Le provano tutte:lanciano la cordella verso l'alto,si mettono uno sopra all'altro ma non c'è niente da fare la cordella si ripiega sempre e non riescono a misurare l'altezza di queso palo.Passa di lì un matematico che vedendoli tutti indaffarati chiede cosa stiano facendo."Dobbiamo misurare l'altezza di questo palo ma abbiamo a disposizione solo questa cordella!"risponde uno.Senza dire una parola il matematico sfila il palo e lo appoggia per terra,gli stende accanto la cordella e dice"4 metri e mezzo"e se ne và.Sbigottiti i 6 si guardano increduli e dopo qualche minuto ridacchiando uno dice agli altri"Tipico del matematico:gli chiedi l'altezza e lui ti dà la lunghezza"

Un ingegnere fresco di laurea si reca per il primo giorno al lavoro. Arrivato, un tizio gli consegna una scopa, e lui dice: "Ma io sono l'ingegnere!" E il tizio risponde: "Ah, scusa! Adesso ti spiego come si usa!"
Ximin Akrinar
00sabato 30 luglio 2005 23:06
Le barzellette di cicciotrovo sono [SM=x329169] [SM=x329169] [SM=x329169] [SM=x329169]

Rispondendo a Don Micky devo dire che quando la mia amica me le ha raccontate sono rimasto in uno stato pietoso dal mercoledì alla domenica, in questo modo:
M [SM=g27828]
G [SM=x329168]
V [SM=x329169]
S [SM=x329195]
D [SM=x329201]
Sebastiano Ferrero
00martedì 30 agosto 2005 14:31
Inventata da me.

S.Pasturzio di Valscarmagnana Inferiore sul Rene (LD) è un paese la cui popolazione è composta al 95% di ultrasessantenni. E' un paese che, anche volendo, non offre praticamente nessuna attività possibile, né cinema né belvedere, né, teatri né aree verdi, né attività produttive né vestigia storiche, niente di niente. Unico relativo interesse è il peculiare (perché è l'unico posto dove potrebbe essere accettato) è monumento della piazza, il Monumento ai Canuti.

[Modificato da Sebastiano Ferrero 30/08/2005 14.33]

caruti
00martedì 30 agosto 2005 20:42
troppo bella[SM=g27836] , [SM=x329168] la vedo a proporre nei siti di barzellette come se fosse mia [SM=x329169]
titus75
00mercoledì 28 settembre 2005 20:36
Alla fermata dell'Autobus.Scusi maresciallo, passa qui il 18? No, il 18 sono di servizio a Caltanissetta...
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Perché i carabinieri mettono la sveglia per terra?
Per vedere se cammina!
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Umberto Bossi telefona a Osama Bin Laden: "BIIIINNN!!!!! Non hai capito un cazzooooo!!!! Ti avevo detto TORRE del Greco e TORRE Annunziata!!!!"
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Il truce
00giovedì 6 ottobre 2005 09:53
Berlusconi e Bush si incontrano.
-ciao Be!
-Ciao Bu!
-E Bin?
-Boh!
=lore89=
00martedì 10 gennaio 2006 15:29
Inferno
Un goloso, un ladro e un gay vengono portati davanti al tribunale dell'inferno presieduto da Satana.
Satana disse a loro: "vi offro ancora una possibilità, ma se tu goloso mangerai altri dolci,
tu ladro ruberai ancora e..
tu gay in....lerai altra gente, verrete riportati direttamente qui, all'Inferno."
Detto questo, i graziati si ritrovarono a passeggiare per le vie della città....
Ad un certo punto, i 3 passarono davanti ad una pasticceria, il goloso non resistì, entrò eeee........PUFFFFFF....scomparì!!
Gli altri due continuarono a camminare, ma il ladro vide un portafoglio cadere dalla tasca di un signore;
si "chinò" a raccoglierlo e PUFFFFF......PUFFFFF.

Salve a tutti da =lore89=.
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